Contro il migliore attacco del campionato, contro il re dei bomber, rimpiantissimo ex che non è al top ma ci sarà comunque, ci vuole una difesa arcigna, solida e possibilmente attenta. Gregucci torna sui suoi passi. Il tecnico abiura la difesa a “4” e pensa al ritorno al recente passato. Nei primi due giorni di lavoro, infatti, l’ex collaboratore di Mancini sta allenando la Salernitana con una difesa con tre difensori centrali, Casasola e Lopez più defilati ed utilizzati per formare un centrocampo a quattro oppure a cinque elementi, in base alla presenza o meno del trequartista: Gregucci pensa di affrontare il Brescia capolista ripartendo da dove ha concluso (bene) con il Cittadella.
Al centro sportivo Mary Rosy ha lasciato aperto qualche spiraglio per un ballottaggio e guai se non fosse accaduto, di mercoledì: ci sono tre uomini per due maglie da destinare non alla rottura ma alla manovra, quindi al sostegno di Djuric che all’improvviso si è svegliato ed è diventato imprescindibile. Le ipotesi sono due 3-5-2 oppure 3-4-1-2, cioè tre difensori per provare ad ottenere superiorità contro le due punte Donnarumma e Torregrossa, un centrocampista centrale, Di Tacchio, che intercetti il trequartista del Brescia, uno tra Morosini e Tremolada, altri due centrocampisti per bloccare le mezzali Bisoli e Ndoj.
Resta il pericolo Tonali. Gregucci ha negli occhi la bella chiusura – non solo vincente, ma anche convincente – della sfida al Cittadella: ingresso di Rosina, Jallow sulla velocità, Djuric di presidio. Non tutte le partite, però, sono uguali e neppure gli avversari. Al netto di Rosina, che si aspetterebbe magari un utilizzo dal primo minuto, e al netto del difensore Mantovani che è ancora un po’ affaticato, è stato gestito e dovrebbe rientrare in gruppo proprio nel giorno del suo compleanno, la Salernitana al Rigamonti dovrà fare i conti con altri numeri.
Stavolta non c’entrano i moduli ma le cifre che sintetizzano il proprio rendimento e quello degli avversari. Il Brescia è prima in classifica (60 punti) e nei gol segnati (63). E’ la seconda della classe per rendimento casalingo (36 punti su 45 in palio, alle spalle del Lecce) e per reti segnate (33, salentini primi anche in questo caso). A proposito di gol, gli stoccatori Donnarumma e Torregrossa ne hanno segnato 35 in due (24 Alfredino, ex granata). La Salernitana, che in totale ha segnato 37 reti, ha bisogno di adottare contromisure. Nella gara di andata Donnarumma fece il mattatore, segnò una tripletta e decretò la prima sconfitta casalinga della Salernitana. La prima di una lunga serie. Un girone dopo, serve una partita di lotta ma senza consegnarsi al Brescia. I granata prendono gol da sei gare di fila. La vittoria con il Cittadella ha restituito un briciolo di serenità. Servirebbe adesso almeno un punticino per trovare continuità, per contenere la risalita del Venezia, evitare ogni ragionamento sul ricorso del Foggia che va a caccia di punti e per non trasformare la sfida al derelitto Carpi, il 27 aprile, di nuovo nella sfida salva-vita. Che può anche essere tradotto in salva-categoria.