È arrivata ieri la notizia che la Regione Campania, Direzione Generale del governo del territorio, lavori pubblici e protezione civile, ha comunicato al Comune di Eboli l’avvio delle procedure per la revoca del finanziamento per il Centro Polifunzionale dei SS Cosma e Damiano. Al di là che essa è un avvio delle procedure ai sensi e per gli effetti della legge 241 e quindi un atto dovuto e non già una revoca dell’intero finanziamento come riportato erroneamente da qualche testata giornalistica a cui, evidentemente, seguiranno o già sono seguiti atti di risposta da chi preposto a ciò, tale evenienza potrebbe, però, essere una opportunità per il Comune e per l’intera Comunità. “Con la revoca del finanziamento da parte della regione” dichiara Rolando Scotillo parte sindacale in questa vicenda a tutela dei lavoratori “verrebbe meno pure la disponibilità della struttura in capo alla Regione che rientrerebbe quindi poi in disponibilità al Comune di Eboli che potrebbe rivenderla o affittarla direttamente tramite bando pubblico dopo averne individuato la destinazione d’uso ed il danno erariale paventato verrebbe meno. A tale bando potrebbe, finalmente, partecipare anche l’ISES trovando così una location definitiva. Nessun rischio fallimento, dunque, per il Comune, solo una opportunità in più da valutare serenamente.” Non è passata inosservata agli occhi di Rolando Scotillo l’acredine nelle dichiarazioni di Don Enzo Caponigro. “Non è capibile tutto questo livore nei confronti di soggetti disabili (pazienti) e dipendenti dell’ISES che dal primo momento hanno dichiarato che il Centro Polifunzionale era solo un punto di passaggio per riavere l’accreditamento sanitario e per trovare una location definitiva in altra sede lasciando il centro polifunzionale nel giro di qualche mese. Sarebbe meglio che Don Enzo si preoccupasse del potere spirituale e non del potere temporale ovvero al governo degli uomini, e sarebbe bene che nei confronti di questi soggetti svantaggiati ci fosse più solidarietà e non livore e non si riesce a capire cosa e chi muova il sacerdote ad insistere fino al limite della persecuzione su di una vicenda in cui si sta solo cercando di trovare soluzioni valide per tutti. Dal canto dei lavoratori, scoraggiati dalla vicenda, insieme al nostro sindacato si sta valutando di scrivere al Papa Bergoglio a cui saranno fatte pervenire tutte le dichiarazioni e tutte le interviste onde far valutare serenamente tutta la vicenda al sommo pontefice in modo che si metta fine a polemiche che non servono a nessuno.”
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