Il rinforzo fatto in casa. Il giocatore che tutti stavano aspettando, che Salerno temeva fosse un altro flop e che invece potrebbe essere utilissimo se non determinante per il rush finale in ottica play off. Da ieri la Salernitana ha un nuovo/vecchio attaccante. Alessio Cerci ha fatto il suo esordio dal primo minuto contro il Venezia e nell’ora buona di gioco in cui è stato schierato da Ventura ha fatto di vedere alcune stralci del giocatore vero che è arrivato fino alla nazionale, ai mondiali, oltre che militare in alcuni dei club più prestigiosi al mondo. Merito di Ventura, merito della tenacia di Cerci, merito di chi ci ha creduto sempre. Nonostante il lungo, lunghissimo letargo e qualche scaramuccia di troppo con la società.
A Ventura l’idea di lanciare Cerci dal primo minuto gli era sfiorata nella testa da giorni: alla fine, complice – dice il tecncico anche l’ennesimo forfait di Giannetti (ma c’era comunque Jallow disponibile ndA) ci ha creduto ed è stato premiato. Il trainer granata inserisce Cerci dal primo minuto e l’ex Milan lo ripaga con la prima prestazione da calciatore vero a Salerno. Particolarmente applaudito durante il riscaldamento, quando è arrivata la notizia della sua titolarità i tifosi hanno cominciato a supportarlo e a sperare: sul web e all’Arechi il commento era univoco: “Finalmente”. Ed effettivamente Cerci, dopo lo scampolo di partita a Frosinone, ha lanciato chiari segnali di ripresa.
L’attaccante si è subito rivelato una spina nel fianco della retroguardia lagunare. Pronti via e l’Arechi ammira, apprezza ed applaude alle prime accelerazioni del numero sette granata che asfalta Maleh, taglia come il burro la sua catena di appartenenza fino ad arrivare in profondità per calciare, crossare, tirare. Almeno quattro accelerazioni quattro degne dei bei tempi. Non solo. Anche un quasi gol su assist di Kiyine ed una bella torsione di testa che fa la barba al palo prima dell’intervallo. Nella ripresa, Ventura decide di tenerlo ancora in campo e fa bene: l’autonomia naturalmente è ridotta, ma Cerci si gestisce capisce che la Salernitana ha bisogno del suo estro e la squadra gioca ancora per il suo leader. Detto fatto e confezionato pure l’assist vincente per Antreas Karo che la inzucca e mette in cassaforte il risultato. A quel punto può e deve bastare così. A quel punto Ventura gli concede anche la standing ovation tra gli applausi della gente dell’Arechi. Cerci ieri è tornato titolare dopo 441 giorni, riconquistando – si spera – quella credibilità che sembrava gli fosse sfuggita definitivamente dalle mani. L’attaccante di Velletri non giocava una gara dal primo minuto dal 18 dicembre del 2018 quando con la maglia dell’Ankaragücü scese in campo nella sfida di coppa turca contro il Bodrum segnando anche due gol. Ieri ha sfornato un assist ed oggi ha deliziato i fan sui social con un commento commovente che richiama la celebre canzone di De Gregori, la leva calcistica del ’68. “E allora mise il cuore dentro le scarpe E corse più veloce del vento… Grazie Salerno”.