“Gattari” sul piede di guerra a Cetara, borgo della Costiera Amalfitana, per i manifesti fatti affiggere dal Comune con i quali s’invita la cittadinanza a “non somministrare cibo ai gatti randagi”.
Un’azione contestata dall’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali che ha inviato un’istanza per chiedere “la rimozione delle affissioni o, in alternativa, la rettifica del loro contenuto”.
Per Claudia Taccani, dell’ufficio legale dell’Oipa, “le espressioni ‘appassionati gattofili’ e ‘sono pregati di curare i gatti nella propria abitazione!’ non sono corrette né rispettose dell’attività di volontariato, tanto da ledere l’immagine di coloro che, quotidianamente e senza oneri a carico dell’erario, operano sulle strade per la tutela degli animali randagi, di competenza del Comune stesso”.
“Ricordiamo – aggiunge – che l’attività di volontariato, disciplinata dalla riforma del terzo settore, è tutelata tanto quanto sono tutelati dalla legge gli animali vaganti in un Comune”.
L’organizzazione invita quindi il sindaco Fortunato Della Monica a “organizzare un incontro con i propri volontari locali al fine d’istituire un tavolo di confronto per programmare attività utili per la corretta gestione dei gatti”, e tutto ciò “nel rispetto del benessere animale così come dell’igiene e del decoro urbano”.
Nei giorni scorsi il Comune di Cetara aveva chiarito che “il manifesto contestato non è un divieto né un’ordinanza sindacale, è semplicemente un invito in questo precipuo frangente per prevenire un’eventuale allerta sanitaria, determinata dalla presenza di agenti infestanti (topi, blatte) attirati dal cibo lasciato per strada. L’invito non è quello di affamare i gatti, bensì, in questo periodo, quello di fornire loro il cibo nella propria abitazione, al fine di garantire la pulizia dei residui e mantenere buone condizioni igienico-sanitarie”. Il Comune di Cetara, inoltre, aveva precisato di aver “già da tempo contattato il servizio veterinario dell’Asl che ha avviato un piano di sterilizzazione”.