Tutti i giorni, in tv, gli spettacoli vengono interrotti dagli spot pubblicitari. Si tratta di brevi video con messaggi incisivi, che hanno lo scopo di catturare l’attenzione di potenziali clienti. È risaputo, infatti, che le persone non prestano molta attenzione ai messaggi pubblicitari, specialmente se inseriti durante le scene clou di film e serie tv. Proprio per questo, sta alla capacità di chi realizza gli spot, renderli più interessanti possibili, in base alla strategia di comunicazione del cliente e del target di riferimento. Ma come nascono, in concreto, gli spot? E soprattutto, chi si occupa di ciò? Si tratta di un processo molto lungo, che si sviluppa in varie fasi e coinvolge molti professionisti.
1) Dal brief al progetto
La prima fase della realizzazione spot pubblicitari è la consegna del brief di comunicazione da parte dell’azienda da promuovere all’agenzia di comunicazione. Nel documento in questione, vi sono tutte le linee guida stabilite dal reparto marketing. Si parte dal messaggio da comunicare: spesso si tratta di una promozione in corso oppure una novità. Inoltre, l’azienda si focalizza sul contesto di mercato, sottolineando le aspettative di business e il bisogno del consumatore sul quale bisogna fare leva. Come già accennato, inoltre, non si può prescindere dal target di comunicazione, ovvero il tipo dei consumatori ai quali l’azienda intende rivolgersi con il messaggio pubblicitario. Ad esempio, un prodotto pronto per la merenda scolastica deve far appiglio su due tipi di consumatori: da un lato i genitori, che si preoccupano dell’aspetto salutare e della praticità delle merendine, e dall’altro lato i bambini stessi, attratti dalla golosità e dalle confezioni colorate.
2) La fase creativa
La seconda fase è quella più critica. Infatti, riguarda la trasformazione delle aspettative del cliente in un’idea interessante. L’agenzia di comunicazione, in questo caso, impiega diversi professionisti: dal creativo al copywriter, passando per il grafico. Al termine del processo creativo, si ottiene uno StoryBoard, ovvero un bozzetto contenente immagini e didascalie che permettono di illustrare in maniera dettagliata il progetto al reparto marketing del cliente. In particolare, per l’agenzia di comunicazione è necessario spiegare chi sono i protagonisti dello spot, cosa fanno, dove interagiscono. Allo storyboard è allegato uno script, ovvero una bozza di copione dei dialoghi, eventuali voci fuori campo, ecc. Oltre all’approvazione del reparto marketing, è necessario attendere anche un parere da parte di un campione di consumatori.
3) La realizzazione dello spot
A seguito dell’approvazione dell’idea generata dall’agenzia di comunicazione, si passa alla fase decisiva, ovvero la produzione vera e propria dello spot che verrà trasmesso sulle televisioni delle persone (o nelle sale cinematografiche, ecc.) In questa fase, pertanto, si richiede l’intervento della casa di produzione, che genera una proposta attenendosi al copione ricevuto. Dopo aver ottenuto l’approvazione di quanto deciso, la casa di produzione si occupa di reclutare gli attori, di individuare il regista, ingaggiare i tecnici, fittare le location ecc. Lo spot, anche se di pochi secondi, viene girato in diversi giorni per ottenere un risultato perfetto. Solo dopo aver ottenuto la sua pubblicità ideale, l’azienda committente può valutare quale spazio pubblicitario acquistare, su quale rete investire, ecc., e quindi rivolgersi alla concessionaria pubblicitaria che si occupa, appunto, di cedere gli spazi pubblicitari durante la programmazione.