“Mentre il governo nazionale sta superando enormi difficoltà per far arrivare in Italia dispositivi da ogni parte del mondo e in un momento in cui sarebbero necessarie responsabilità e collaborazione istituzionale, assistiamo a un attacco scomposto e irresponsabile del governatore della Campania. La verità è che è caduta la maschera dello sceriffo per svelare il volto di un governatore che ha fallito e che ora, come un autentico sciacallo, semina terrore tra i cittadini della Campania per nascondere il
fallimento del sistema sanitario regionale che lui stesso ha provocato. Dove sono le 500mila mascherine che De Luca aveva annunciato di aver acquistato nella seduta del Consiglio regionale del 26 febbraio? Se in Campania conteremo i morti la colpa sarà esclusivamente di Vincenzo De Luca, reo di aver foraggiato senza badare a spese la sanità privata, mentre intanto tagliava l’assistenza pubblica e il diritto alla salute, chiudendo ospedali, smantellando reparti, riempiendo la sanità di precari e volontari pagati pochi euro all’ora, quegli stessi che oggi sono in prima linea. La verità della tragedia che si sta consumando in Campania è contenuta in un dato drammatico, ovvero che il 16% dei pazienti Covid della Campania è ricoverato in terapia intensiva, a fronte del 6% della media nazionale. Questo vuol dire che da noi le persone contagiate sono abbandonate nelle loro case, non sono assistite nei tempi richiesti e quando arrivano in ospedale le loro condizioni sono già compromesse, perché la sanità territoriale è stata smantellata, non esiste”. E’ quanto dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“In una regione di 6 milioni di abitanti, che con questo presidente ha conquistato la maglia nera per scarsità di posti letto, in cinque anni – ricorda Ciarambino – i posti in terapia intensiva sono passati da 470 a 335, la metà di quanto previsto per legge. Soltanto qui in Campania i tamponi sono affidati al 118, già sovraccaricato dalle emergenze ordinarie, col risultato che oggi dalla segnalazione al prelievo trascorrono fino a 10 giorni. E non è chiaro per quale ragione si investono 16 milioni per ospedali da campo prefabbricati e non vengono attivati i Policlinici universitari, oggi deserti, dotandoli di Pronto soccorso, né si pensa di requisire le cliniche private, che De Luca ha fatto crescere togliendo risorse alla sanità pubblica. Nella regione con il più alto tasso di morti evitabili del Paese in condizioni ordinarie, ora che questa emergenza sta facendo crollare addosso a De Luca una casa che lui stesso ha bombardato, il governatore reagisce alzando polvere, seminando il panico tra i cittadini e giocandosi vigliaccamente la carta dello scaricabarile. La verità è che alla fine di tutto faremo i conti delle responsabilità, e neppure lo scaricabarile potrà salvarlo. Ora pensasse a lavorare e – conclude la capogruppo regionale M5S – invece di buttare decine di migliaia di euro ogni settimana per sponsorizzare i suoi post su Facebook, che sono uno schiaffo al popolo campano che soffre, usasse quei soldi per acquistare respiratori per le terapie intensive”.