Adesso non resta che affidarsi pure alla cabala. Massimo Coda è tornato al gol, lo ha fatto realizzando un penalty inutile ai fini del risultato, ma che potrebbe rivelarsi prezioso se ci si affida alla scaramanzia. Almeno a quella, insomma. Così come accaduto contro la Spal, infatti, sempre all’Arechi, sempre con un gol del bomber ininfluente rispetto al finale, sempre in Zona Cesarini. Da allora, infatti, Massimo Coda mise a segno un filotto di quattro reti consecutive, una a partita. Gol pesanti che coincisero con il magic moment della squadra, capace di trovare pure quella continuità di risultati che le era sempre mancata in cadetteria. Quel filotto consentì alla Salernitana di risalire la china fino ad arrivare ad un passo dalla zona che conta. Ad un punto dai play off promozione. Ironia della sorte, però, non appena Coda ha mostrato le polveri bagnate la squadra si è spenta, i compagni di reparto hanno confermato la sterilità sotto porta e la truppa di Bollini ha dovuto ridimensionare le proprie velleità. Anche contro la Spal era un match in notturna, verrebbe da dire. Anche contro la Spal c’era lo stesso arbitro, il contestatissimo Pasqua di Tivoli, ma allora c’era ancora tempo per recuperare. Oggi di partite ne mancano soltanto tre alla fine della stagione regolare. La Salernitana è staccata di quattro punti dagli spareggi promozione, c’è tanto traffico in mezzo, oltre al rischio che la post season possa addirittura non giocarsi per il distacco con la terza in classifica. Proprio il Frosinone di Marino. Ma tant’è. I granata, naturalmente, hanno l’obbligo di provarci. Magari sperando che il capocannoniere della squadra possa avere ritrovato la strada del gol. Con 14 sigilli, Massimo Coda si conferma il bomber più prolifico della Salernitana anche quest’anno. L’ex Parma ha già beneficiato di un bonus di 30mila euro quando ha centrato il suo 12esimo sigillo. Ancora un’altra rete e scatterà il secondo ed ultimo surplus previsto sul suo contratto, di altri 30mila euro.
Rispetto agli altri colleghi del reparto offensivo, Coda ha preso letteralmente il largo, doppiando Rosina – fermo a quota sette – ed il suo vecchio gemello Alfredo Donnarumma, bloccato ad appena sei sigilli fino ad oggi.
Prima del gol di lunedì sera contro il Frosinone anche Coda, però, aveva accusato un calo fisico e realizzativo. L’attaccante infatti era rimasto a digiuno da sette partite. Prima della rete con la Spal erano stati invece cinque i turni di digiuno. La storia dice che Massimo Coda quando riprende a pungere si dimostra vorace in zona gol. Corsi e ricorsi storici anche stavolta? Si spera…