CODICE DEGLI APPALTI: LE PERPLESSITA’ DELL’ANCE SALERNO

L’ANCE Aies di Salerno condivide le perplessità manifestate dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a proposito dell’entrata in vigore “troppo frettolosa” del nuovo Codice degli Appalti. Perplessità verificate nel concreto, nella quotidianità, dai costruttori salernitani, tanto da spingere il presidente provinciale, Vincenzo Russo a chiedere con decisione e determinazione una moratoria. “Sarebbe stata consigliabile – sottolinea Russo – l’entrata in vigore del nuovo codice dal 1 gennaio del 2017 così come l’Ance ha chiesto, a suo tempo, al ministro Boschi a cui ha anche sollecitato una norma transitoria di 6 mesi nelle more di avere un quadro completo delle direttive dell’Anac”.

Il Nuovo Codice degli Appalti Pubblici preoccupa e non poco gli imprenditori edili perché presenta molte criticità, in particolare l’articolo 59 che vieta l’affidamento congiunto di progetto e lavori. “Non esiste più l’appalto integrato, con il conseguente obbligo per le stazioni appaltanti di mettere in gara solo progetti esecutivi, senza avere peraltro le risorse necessarie per farlo. L’Ance plaude la volontà del legislatore di ridurre il fenomeno delle riserve e delle varianti che contribuiscono all’esplosione dei costi delle opere, ma al tempo stesso è convinta che spetti all’impresa la redazione del Progetto Esecutivo”.

Secondo i costruttori, in pratica, la nuova regola dell’appalto su progetto esecutivo, di per sé completo, non si configura pienamente con il criterio dell’Offerta Economicamente più Vantaggiosa basata sul miglior rapporto “qualità prezzo” che, invece, per definizione, presuppone un apporto progettuale dell’impresa in gara, in chiave migliorativa e ciò potrebbe dare spazio ad un’applicazione distorta del criterio, incentivando quelle prassi, dichiarate più volte illegittime dalla giurisprudenza amministrativa, volte a richiedere lavorazioni aggiuntive, cui assegnare punteggio, anziché soluzioni migliorative.

Dal punto di vista della tutela della trasparenza e della prevenzione di fenomeni corruttivi, dell’efficacia e della correttezza, suscita altra preoccupazione per i costruttori l’enfatizzazione dell’OEPV (offerta economicamente più vantaggiosa nd) come soluzione salvifica rispetto al massimo ribasso. L’offerta economicamente più vantaggiosa diventa il criterio prevalente: dovrà essere utilizzato sempre al di sopra di un milione di euro per i lavori, sopra i 209mila euro per i servizi e le forniture e sopra i 40mila euro per i servizi di ingegneria e architettura. “Per queste ragioni – aggiunge Russo – proponiamo con forza che il metodo del prezzo più basso debba essere consentito almeno agli appalti fino a 2,5 milioni di euro accompagnandola, però, con l’esclusione automatica delle offerte anomale, da applicare secondo il metodo antiturbativa ANCE. Fino a tale soglia di importo, infatti, gli appalti spesso non presentano quel carattere di complessità tecnica che costituisce il presupposto giustificativo per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, molto più complesso ed oneroso per le imprese”.

Un’altra preoccupazione è il tema legato al subappalto, che resta una questione molto spinosa. Infatti, la regola che il Codice prevede per questo istituto è il frutto di un compromesso, che secondo l’ANCE, sarebbe più utile eliminare. Il riferimento è al tetto del 30% per l’applicazione del subappalto e all’obbligo di inserire, nel sopra soglia, una terna di nominativi nell’offerta. “E’ negativa – aggiunge il presidente provinciale Vincenzo Russo – anche la reintroduzione del divieto di subappalto oltre il 30% delle categorie cd “superspecializzate” d’importo superiore al 15% (con conseguente obbligo di ATI verticale), per le quali non è ammesso neanche l’avvalimento. Per questo Ance – conclude – chiederà con forza al Governo che, nell’ambito del decreto correttivo del Codice, venga trovata una soluzione a queste e ad altre strozzature in tema di qualificazione, di disciplina sul subappalto, di trattativa privata e procedure negoziate”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa