Compleanno granata per Stefano Colantuono che oggi festeggia i suoi 56 anni. Il tecnico di Anzio è da quasi un anno a Salerno dove ha intenzione di rimanere a lungo e di lasciare un segno. Contratto fino al 2020 ed una missione da compiere: riportare la Salernitana in serie A, non prima di aver gettato le basi anche dal punto di vista logistico e strutturale per raggiungere un traguardo tanto agognato ma anche tanto impegnativo. Colantuono ha raccolto finora dieci successi nelle trentadue gare di campionato disputate dalla Salernitana sotto la sua gestione tra lo scorso campionato e quello attuale. Media punti non certo da corsa, il trainer granata in questa stagione ne ha conquistati finora 13 in otto giornate, bottino che ha attestato la squadra nella parte alta di una classifica difficile da interpretare per via del fatto che alcune formazioni hanno già riposato. Più che la posizione, però, contano i punti e la Salernitana ha sicuramente messo da parte un poi di fieno, ma deve e può alzare il ritmo. Colantuono è entrato in totale sintonia con la proprietà e con il diesse Fabiani. L’ex allenatore dell’Atalanta ha ottenuto dalla società che la squadra potesse allenarsi su campi all’altezza, ma ha voluto anche che ci fosse un occhio di riguardo per le giovanili, spingendo affinchè fossero apportate alcune migliorie al campo Volpe. Per lui la Salernitana ha pensato ad un ruolo da manager all’inglese, per questo Colantuono partecipa alla vita del club più di quanto abbiano fatto i suoi predecessori, rispetto ai quali ha più voce in capitolo. Per i suoi 56 anni la squadra gli ha regalato i tre punti col Perugia ed ora Colantuono si prepara a tornare in panchina dopo la squalifica. Allo Scida sarà una sorta di appuntamento col destino perchè lo scorso anno, dopo le dimissioni di Davide Nicola, il club calabrese aveva pensato proprio a lui. Poi, toccò a Zenga e Colantuono ripartì da Salerno. Il primo incrocio col Crotone risale al 2009 quando Cola era sulla panchina del Torino. La sconfitta interna contro i pitagorici costò la panchina al trainer romano che, però, fu richiamato dopo cinque giornate e portò il Toro alla finale playoff, persa contro il Brescia. Carattere in apparenza schivo, molto concentrato sul lavoro del campo, di cui è molto geloso, Colantuono ha esperienza e personalità ed un curriculum importante. La sua Salernitana, finora, non ha convinto sul piano del gioco, pagando anche il ritardo di condizione di alcuni calciatori importanti, ma d’ora in poi dalla squadra e dal tecnico è lecito attendersi qualcosa in più anche sotto questo aspetto. A Colantuono il compito di riuscire a sfruttare al meglio il materiale a sua disposizione. Se è vero che in attacco manca un vero bomber, è pur vero che la rosa non è carente sul piano della qualità: Di Gennaro, Orlando, Rosina e Djavan Anderson non sono gli ultimi arrivati e potrebbero essere risorse importanti. Intanto, buon compleanno mister!
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