Inizia con un amaro commento la nota del Comitato per la riattivazione della Sicignano-Lagonegro sul viaggio turistico della linea ferrata Avellino-Rocchetta: “Ha fatto notizia, in questo agosto ricco di pathos e di sorprese, la commozione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’atto del viaggio turistico lungo la Avellino-Rocchetta, una ferrovia sospesa rinata grazie alla sinergia tra vertici regionali, Fondazione FS Italiane e Ferrovie dello Stato“.
Il Comitato ha scritto all’europarlamentare Gianni Pittella e sta lavorando per far inserire nel Decreto Ministeriale previsto dalla Legge sulle ferrovie turistiche da recuperare anche la Sicignano-Lagonegro, “clamorosamente tagliata fuori dalle 12 linee indicate nel testo della Legge, per ignoti motivi nonostante sia più corta (78 km contro i 120 km della Avellino-Rocchetta), abbia almeno altrettante, se non di più, attrattive turistiche (Certosa di Padula in primis), e attraversi un territorio,tra Campania e Basilicata, di oltre 100.000 abitanti (rispetto ai 40.000 dell’Alta Irpinia)“.
“Più che un Comitato di cittadini, che dal 2012 si batte per far riaprire al traffico commerciale la linea, almeno fino a Polla, con servizio a spola, – continuano – sarebbe opportuno un intervento della Regione Campania e della Regione Basilicata. I rispettivi Presidenti, infatti, hanno senz’altro mezzi più efficaci per far sentire la voce del Vallo di Diano, spinti dai Sindaci del territorio, e frequentano sedi più opportune per portare le istanze“.
“Le lacrime di De Luca, – sottolineano – sintomo di una sensibilità in tema di trasporti, sarebbero ancora più copiose nel Vallo di Diano dove tra i boicottaggi e le chiacchiere la ferrovia Sicignano-Lagonegro dal 1987 non vede più il transito di un treno. Presidente De Luca, se ci sei batti un colpo!“.