“A questa città ho dato l’anima. In quasi nove anni l’ho cambiata mettendoci tutto me stesso”. A dirlo all’ANSA, il sindaco dimissionario di Scafati, Pasquale Aliberti, protagonista di una complessa vicenda giudiziaria. Lo scorso 25 novembre il Tribunale del Riesame di Salerno, infatti, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il primo cittadino, accusato di violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso, in occasione delle elezioni amministrative del 2013, e di voto di scambio politico-mafioso, in occasione delle elezioni regionali del 2015. Il Riesame ha accolto il ricorso della Procura Antimafia di Salerno ma il primo cittadino di Scafati non andrà in carcere, come disposto dai giudici, perché prima dovrà pronunciarsi in merito la Corte di Cassazione alla quale Aliberti si rivolgerà. Fino a mezzanotte, Aliberti avrà il tempo di ritirare le dimissioni ma sembra che l’ex primo cittadino non abbia intenzione di tornare sui suoi passi. “Non voglio dire io se ho cambiato in positivo o in negativo questo territorio – rimarca Aliberti – ma basta guardare gli attestati di stima dei miei concittadini. Quando decisi di candidarmi, ho semplicemente illustrato come immaginavo questa città. Ho dato speranza agli scafatesi e con loro, per loro abbiamo fatto tanto, dalle politiche sociali alle opere pubbliche che sono sotto gli occhi di tutti. Auspico che i miei avversari, che in questi mesi mi hanno attaccato, uniti solo dalla voglia di abbattere il nemico, senza una coesione di visioni e valori, possano da domani sedersi intorno ad un tavolo e parlare di quello che immaginano per il territorio. Non più pensare a come distruggere me, ma impegnarsi per questa città. Fino ad oggi non hanno fatto altro che soffermarsi sulla mia persona attaccata per frustrazioni personali, antipatie o diverse opinioni”. Da domani, dunque, Scafati verrà commissariata e questo – spiega il consigliere comunale (Fratelli d’Italia) Angelo Matrone – “servirà a ripristinare la legalità. Spero – sottolinea – che si riparta da zero, per tutti. Dopo otto anni si chiude un’era. L’arrivo del commissario sancisce ufficialmente il fallimento della politica. Da domani non ci saranno più grandi alleanze e accordi sottobanco, ma solo uomini responsabili che aiuteranno il commissario prefettizio ad occuparsi di una delle città più grandi dell’Agro nocerino sarnese. Da domani la politica a Scafati avrà una veste diversa e si ritornerà a dare spazio alle idee di tutti. Mi auguro che i cittadini possano partecipare attivamente a questo processo di cambiamento, perché Scafati non sarà mai ‘cosa loro'”.
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