“Se solo ci avessero dato ascolto tutte le volte in cui, Regolamento e Statuto alla mano, gli abbiamo dimostrato che le proroghe concesse alla Commissione regionale d’inchiesta sulle Partecipate erano palesemente illegittime, oggi quei consiglieri regionali di centrodestra e di centrosinistra finiti nell’indagine della Corte dei Conti non avrebbero avuto quelle facce tese che abbiamo visto oggi sfilare nell’aula del Consiglio”. Così, in una nota, le consigliere regionali della Campania del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e Maria Muscarà, firmatarie, assieme ad altri colleghi del Gruppo regionale, dell’esposto che ha fatto partire l’indagine della Corte dei Conti per danno erariale nei confronti di 34 consiglieri regionali.
“Li avevamo avvisati che votando quelle proroghe avrebbero compiuto un atto illegittimo e che, se avessero continuato a votare quelle proroghe illegittime , con un danno per le tasche dei cittadini di oltre 300mila euro, avremmo denunciato tutto alla Corte dei Conti. Un’indagine, annunciata e inevitabile.
“Per due anni abbiamo pagato inutilmente, con le tasche dei campani, indennità aggiuntive al presidente della Commissione Passariello, pari a 1.485 euro mensili, e ai due componenti dell’ufficio di presidenza, Daniele (Pd) e Paolino (Fi), a cui sono state rispettivamente corrisposti 1.215 euro mensili. L’imbarazzo e la vergogna non solo hanno costretto alcuni di loro a starsene chiusi in casa, a partire dal presidente della stessa Commissione, Luciano Passariello, passando per i consiglieri Zinzi e Schiano di Visconti, quest’ultimo sistematicamente assente tranne quando si è votato per le famigerate proroghe. Mentre gli altri indagati si sono visti addirittura costretti a far chiudere la seduta del Consiglio anzitempo, facendolo cadere per mancanza di numero legale, così da evitare il protrarsi di un’agonia provocata da un’indagine di cui, oltre che ai magistrati contabili, dovranno rendere conto ai cittadini della Campania” concludono.