Lavori all’impianto di compostaggio di Eboli: si parte grazie all’impegno dell’EDA Salerno e del suo “braccio operativo”, la società EcoAmbiente Salerno S.p.A. Due gli interventi che andranno a risolvere l’annoso problema dei miasmi nella Piana del Sele e a rendere più efficiente, moderno e funzionale l’impianto, contribuendo così ad elevare gli standard di vivibilità, a migliorare i servizi con un’attenzione sempre più elevata nei confronti della tutela dell’ambiente.
GLI INTERVENTI. Si è conclusa la gara per la realizzazione dei lavori finalizzati ad eliminare i cattivi odori provenienti della struttura. Il progetto prevede il confinamento tra maturazione primaria e secondaria, mediante la creazione di una corsia chiusa per l’aspirazione e il trattamento dell’aria; il potenziamento di scrubber (apparecchiatura che consente di abbattere la concentrazione delle sostanze odorigene) e biofiltro per depurare le emissioni gassose e migliorare l’efficientamento; trattamenti enzimatici lamellari sui portoni di apertura e adeguamento della zona di scarico dei mezzi. I lavori inizieranno entro l’estate e dovranno terminare entro centocinquanta giorni.
Si tratta di un intervento di fondamentale importanza per la gestione dei rifiuti, nonché particolarmente atteso dalle comunità che vivono i territori della Piana del Sele, realizzato grazie a un finanziamento regionale (Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020) per un importo di 2 milioni 235mila euro, destinato proprio a risolvere il problema delle emissioni odorigene che tante contestazioni hanno generato in particolare nelle aree di Eboli e Battipaglia.
“Quello che di qui a breve andremo ad attuare è un progetto di assoluta rilevanza per l’ambiente e per il nostro territorio – chiarisce il Presidente dell’EDA Giovanni Coscia – Abbiamo ereditato un impianto che versava in condizioni a dir poco difficili e in pochissimi mesi siamo riusciti a bandire ben due gare (di cui una andata deserta) e ad aggiudicare la seconda a tempo di record e nei termini previsti, scongiurando il pericolo di perdere il finanziamento. Ringrazio la Direzione Generale e l’Area Tecnica dell’Ente d’Ambito, che hanno dato prova, ancora una volta, di assoluta efficienza amministrativa e gestionale.”.
L’impianto di compostaggio di Eboli sarà poi interessato, nei prossimi mesi, anche da un nuovo filone di lavori il cui iter è seguito direttamente dalla EcoAmbiente Salerno. Dopo il via libera del Genio Civile, si partirà con l’approvazione del progetto di un intervento strutturale che prevede la sistemazione delle biocelle otturate da percolato che si era accumulato negli anni; la riparazione dei solai delle biocelle e il loro rinforzo attraverso fibre di carbonio; la sostituzione completa della pavimentazione con nuovi pannelli più resistenti sia dal punto di vista strutturale che per l’aggressione di sostanze corrosive.
“Questo intervento consentirà di aumentare sia la durabilità che l’efficienza delle biocelle, garantendo così maggiore efficienza e celerità all’impianto e anche un notevole incremento degli standard qualitativi della lavorazione dei rifiuti”, sottolinea Vincenzo Petrosino, Presidente del Cda di EcoAmbiente Salerno SpA.
L’IMPIANTO. L’impianto di compostaggio di Eboli fu realizzato con fondi pubblici del Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania e con fondi regionali a valere sul POR Campania 2000/2006.
L’attività di gestione, che dalla data di avvio (8 aprile 2015) era esercitata con provvedimenti autorizzativi intestati al Comune di Eboli, è ora in capo ad Ecoambiente Salerno che punta a raggiungere la capacità di trattamento autorizzata che è di 15.000 tonnellate annue di frazione organica e di 5.000 tonnellate di sfalci di potatura, il cosiddetto “strutturante”.
L’impianto consta di due capannoni prefabbricati all’interno dei quali è collocato il sistema di compostaggio, costituito da sei reattori chiusi (biocelle) ad insufflazione forzata con durata del ciclo attivo di 14 giorni; da un’aia di maturazione in stalli interni ad insufflazione forzata ed una seconda maturazione su platea all’aperto al di sotto di una tettoia, arrivando a complessivi 90 giorni solari di trattamento. È presente anche una seconda tettoia per ospitare il trituratore per il verde, lo stoccaggio del compost di qualità e lo stoccaggio provvisorio del materiale strutturante.
Dal ciclo di produzione si ottiene compost di qualità (con pezzatura inferiore a 8 mm), da impiegare in agricoltura.