Domani sera è di nuovo campionato. La Salernitana ospita la Cremonese all’Arechi e Gregucci deve fare ancora una volta di necessità virtù. Tra squalifiche, defezioni, acciacchi, malanni e indisponibilità varie – dettate anche e soprattutto da giocatori arrivati in evidente ritardi di condizione – il trainer granata si trova con gli uomini contati in un momento topico della stagione. Domani sera, all’Arechi, nel turno infrasettimanale, se non è partita verità poco ci manca. Intanto si viaggia verso il minimo stagionale nel principe degli stadi. I granata dovranno comunque provare a fare bottino pieno contro la Cremonese di Rastelli che pure non se la sta passando bene in campionato. La panchina dell’ex Cagliari rischia di saltare in caso di sconfitta a Salerno.
Gregucci, sponda granata, conferma il modulo, ma cambia – gioco forza – gli uomini. La Salernitana giocherà con il 3-4-2-1, o meglio dovrebbe tornare a schierare due finti trequartisti a ridosso di un’unica punta rispetto al match di venerdì scorso con il Verona. Ma con pedine diverse rispetto alla gara del Bentegodi. Novità in tutti i reparti del campo. Una rivoluzione, quella di domani sera, dettata più dalle defezioni che da scelte meramente tecniche. Casasola è stato squalificato dopo l’espulsione rimediata a Verona; Mantovani è praticamente out per infortunio (la botta alla caviglia si sta rivelando più grave del previsto) e rischia di andare a rinfoltire la folta pattuglia di lungodegenti capeggiata da Di Gennaro, Akpa Akpro, Perticone, Bernardini, Rosina e Vuletich…
Davanti a Micai, dunque, agirebbero Pucino, Migliorini e Gigliotti. A centrocampo altre novità. Complice la squalifica di Casasola, la fascia destra sarà presidiata da Djavan Anderson con Lopez dalla parte opposta. A chiudere la cerniera del centrocampo Di Tacchio è certo di una maglia, mentre Minala potrebbe essere sostituito da Odjer in un turnover tutto africano. L’eroe del Partenio Lombardi è lontano parente del giocatore ammirato in passato per via di una condizione fisica a dir poco precaria dettata dalla lontananza dai campi per oltre sette mesi (e pensare che sarebbe potuto essere riportato all’ombra dell’Arechi anni luce prima di quando è tornato). Domani dunque potrebbe tornare maledettamente utile il motorino ghanese vista la penuria di centrocampisti disponibili attualmente nella rosa. La decisione di affidarsi a giocatori di esperienza, con una carta d’identità un tantino stropicciata, porta inevitabilmente dei rischi. Tra questi ci sono sicuramente gli acciacchi e i malanni di stagione. Ma tant’è.
E siamo al fronte offensivo. Mazzarani è un altro trentenne e tre partite in dieci giorni dopo tanta naftalina rischia di non poterle reggere. Andrè Anderson è pronto a fargli da staffetta con Lamin Jallow che dovrebbe affiancarlo sulla tre quarti. Capitolo a parte per la punta centrale. Se per Mazzarani ter partite in sette giorni sono troppe per Calaiò rischiano di essere un boomerang. Gregucci sta pensando di far rifiatare l’arciere. In tal caso, vista la penuria di attaccanti, l’unico superstite sarebbe Milan Djuric.