Flop concorso regionale medici d’urgenza: tra carenze strutturali ed errore nella predisposizione del bando. L’ASL Salerno riconsideri la posizione di quasi 200 concorrenti. Antonio Capezzuto, Segretario Generale, e Massimiliano Voza, Coordinatore Medici e Dirigenza Sanitaria ASL Salerno della FP CGIL Salerno, riguardo al “Concorso unico regionale per il reclutamento di n. 363 posti di dirigente medico per la disciplina di Medicina d’Emergenza urgenza”, denunciano che alla FP CGIL Salerno sono giunte doglianze da parte di molti medici specializzandi che sospettano di non essere stati ammessi in quanto iscritti a scuole di specializzazione affini alla disciplina messa a bando, ma non pedissequamente alla disciplina in oggetto. Tutto ciò nonostante i chiarimenti forniti con nota n. 40367 del 08.08.2019 dalla Direzione Generale del Ministero della Salute, nella quale si precisa che sicuramente possono essere ammessi alle procedure concorsuali pure gli specializzandi iscritti a scuole di specializzazione equipollenti o affini alla disciplina messa a bando, come di fatto avviene nelle altre regioni d’Italia, ma non è avvenuto nel caso nel Concorsone regionale gestito dagli uffici della ASL di Salerno. Pertanto, la nostra Organizzazione sindacale ha chiesto ai competenti uffici dell’Asl Salerno di rivalutare il caso per evitare ingiuste esclusioni, ma nessuna risposta è pervenuta in merito. La mancata applicazione di questa norma è stata invece accolta per il concorso di Gastroentorologia, dove l’ASL, accogliendo la nostra tesi, ha riammesso 72 medici specializzandi inizialmente esclusi. Pertanto non comprendiamo come lo stesso intervento non sia avvenuto per il concorsone regionale per i pronto soccorso, dove gli esclusi, in tutto, sarebbero poco meno di 200. Chiediamo pertanto che venga fatta luce su questa ipotesi e si rivaluti la posizione di questi medici esclusi. I risultati, infatti, sono deludenti con solo 62 medici vincitori – di cui solo 19 già specialisti e 43 specializzandi – su 363 posti messi a bando. Tutto ciò non far ben sperare per il mantenimento dei Livelli Essenziali Assitenziali in tutte le strutture dove erano previsti i posti messi a bando e di sicuro vanifica lo sforzo messo in piedi dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per arginare con unico concorsone il rischio collasso dei Pronto Soccorso di gran parte della Regione Campania. Certamente, non un buon viatico in un quadro di profonda crisi del Servizio Sanitario Pubblico, nel quale, come FP CGIL, siamo in prima linea. Tra le ragioni che maggiormente spingono i medici lontano dall’emergenza, anche nei nostri territori, ci sono oltre a condizioni economiche (tra le peggiori d’Europa), carichi di lavoro sproporzionati per turni interminabili e massacranti, aggravati, da una parte, dalla carenza di personale e di posti letto pubblici (in provincia di Salerno ne mancano 344 all’appello!) che creano imbuto in Pronto Soccorso, dall’altra, dal mancato filtro della già depotenziata medicina territoriale e dalla mancata adozione di protocolli diagnostici terapeutici assistenziali (di cui l’ASL Salerno è particolarmente carente!) capaci di standardizzare le procedure e alleviare i carichi di lavoro e migliorare la risposta sanitaria, le cui lacune incrementano pure le ignobili aggressioni cui sono maggiormente sottoposti proprio gli operatori dei pronto soccorso.
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