“CONQUISTATA” LA SALVEZZA SI ATTENDE UNA SVOLTA RADICALE –

Fa davvero strano dover attendere, aspettare, l’esito dei ricorsi alla giustizia sportiva per appurare il destino della Salernitana e conoscere con certezza il campionato al quale i granata parteciperanno nella prossima stagione. E’ la degna, probabilmente logica conclusione di una stagione horribilis, sicuramente la peggiore della gestione Lotito-Mezzaroma, tanto più terribile perchè accompagnata alla vigilia da grandi aspettative, come mai successo nei precedenti campionati cadetti. E siccome non tutti i mali vengono per nuocere vogliamo pensare che l’ignominia cui si stanno sottoponendo oggi Salerno, la Salernitana e i tifosi Granata, derisi e additati da tutti, possa servire a qualcosa; sicuramente a determinare una reazione d’orgoglio, uno

scatto in avanti, vero non a chiacchiere, da parte di chi ha tra le mani la gestione del club. Vogliamo ancora pensare che questo purgatorio serva a qualcosa, che dal campo, non appena scatterà il prossimo campionato cadetto, arrivino le risposte più belle. Chiariamolo: l’aver salvato con un artifizio legale la Salernitana dalla retrocessione e dai play out non è un titolo di merito di cui Lotito e Mezzaroma possono vantarsi, né gonfiare il petto, è semplicemente una pezza ad un disastro tecnico di cui sono responsabili unitamente a chi ha avuto la gestione della direzione tecnica. Quindi, almeno per quanto ci compete, nessun applauso, nessuna medaglia da attaccarsi al petto; si prende semplicemente atto di quanto è successo nel Palazzo e si provi a voltar pagina. Ecco, questo è il punto sul quale maggiormente vale la pena concentrarsi e vigilare: voltare pagina. Come, in che modo, con chi Lotito e Mezzaroma intenderanno ripartire ammesso che ne abbiano ancora voglia? Il disastroso campionato che è appena passato agli archivi ha certificato, una volta di più, l’assoluta pochezza del management granata la cui sostituzione in blocco non va neanche messa in discussione. La proprietà dovrà dunque pensare a nuovi dirigenti dai quali ripartire, cui affidare la costruzione di un progetto tecnico degno di tal nome, nulla di straordinario – per carità – ma almeno normale, logico, in grado di restituire dignità ad una piazza mortificata ben oltre il mero risultato tecnico.

Autore dell'articolo: Marcello Festa