CONTE (LEU): “INCHIESTE, LA  PUNTA DI ICEBERG DI UN  SISTEMA DIFFUSO DI POTERE”

Le recenti elezioni amministrative di Salerno sono state caratterizzate da una rincorsa da parte dell’Amministrazione Comunale uscente al voto senz’anima, con mezzi legati al potere istituzionale e agli interessi. Le inchieste giudiziarie di queste ore, la punta di un iceberg, a quanto riportato dai media, ne sono prova, causa e conseguenza. Il problema è politico prima che giudiziario”.

Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali.

Salvo il principio di non colpevolezza, caposaldo irrinunciabile – continua il parlamentare -, è innegabile che sia venuto in evidenza un “sistema” diffuso in vaste aree del Mezzogiorno e della Campania, in cui si contendono la gestione gruppi solo apparentemente di destra o di sinistra, che sembrano holding protese a privatizzare la cosa pubblica e con essa la politica, la vera vittima insieme ai partiti, il cui cambiamento si è trasformato in un rovescio populista e non popolare. La privatizzazione della politica, oltre a deprimere valori e ideologie, rischia di trasformarsi in un fattore di ulteriore diseguaglianza tra il Nord, dove si affermano il valore della competenza e il senso delle istituzioni e il Sud, dove prevale il qualunquismo dei capi popolo senza politica. E’ un fenomeno preoccupante che potrebbe compromettere anche la gestione dei fondi del Pnrr, che presuppone efficienza e competenza, e su cui si giocano le sorti del Paese e del Mezzogiorno in particolare. A questo tema dovrebbe essere dedicata una riflessione profonda, di cui dovrebbe fasi carico il campo progressista, a cominciare dal Pd, che si avvia con le Agorà a riscrivere le sue tesi fondanti. Occorre una riconversione della politica, fattore, a sua volta, determinante per un Mezzogiorno dei diritti, del lavoro e dello sviluppo”.

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero