Sul budget di mercato stanziato dalla proprietà per la prossima stagione potrebbero incidere – in un senso o nell’altro – i contratti pesanti di cui la Salernitana si è fatta carico nelle precedenti due campagne acquisti estive. Nell’estate 2015 dal Catania giunsero in granata Sciaudone e Schiavi, l’anno scorso fu la volta di Rosina. Il centrocampista bergamasco ha gravato relativamente sulle casse del club perchè il suo robusto ingaggio è stato trasferito allo Spezia che lo ingaggiò in prestito a gennaio 2016 per poi formalizzare l’acquisizione a titolo definitivo a fine campionato. Schiavi, invece, lo scorso anno fu fermato da un grave infortunio in occasione della gara col Cesena per poi non essere più utilizzato da Menichini una volta superati i suoi problemi fisici. Anche in questa stagione il difensore centrale ha giocato a fasi alterne, pagando errori ed acciacchi. Il suo ingaggio è di quelli pesanti, il suo rendimento non è stato all’altezza delle aspettative e l’ultimo anno di contratto che lo lega alla Salernitana gli garantisce un ulteriore scatto in busta paga. Nulla di scandaloso, per carità. La Salernitana ha ingaggiato Schiavi ed ha sottoscritto in piena libertà quel tipo di contratto ed ora ne paga le conseguenze. Il club granata proverà a cedere il calciatore, il cui lauto ingaggio, però, sarà un ostacolo di non poco conto. Altro ingaggio pesante è quello di cui è titolare Alessandro Rosina, sotto contratto fino al 2020 con la Salernitana. Dopo una prima stagione deludente, condizionata da equivoci tattici e problemi fisici, Rosina ha voglia di riscatto. Sul calciatore calabrese la società ha investito tanto e per questo è intenzionata a rilanciare, dandogli ancora fiducia. A meno che il mercato non cambi le carte in tavola. Al di là dei nomi, però, una riflessione va fatta: che senso ha avuto per una società che non aveva nei suoi programmi la promozione la scelta di ingaggiare calciatori non più giovanissimi a cui corrispondere stipendi pesanti anzichè investire sui giovani, provando, magari, anche ad acquistare qualche cartellino? Meno pesante, ma comunque robusto è anche l’ingaggio percepito da Antonio Zito, che ha un altro anno di contratto, e che la società vorrebbe far partire. L’ex Avellino si è adattato a ricoprire più ruoli, ma non ha mai inciso. Tra le spine, poi, c’è anche Donnarumma, che ha vissuto da separato in casa l’ultima stagione e che ora è al passo d’addio, visto che ha il contratto in scadenza 2018, e cerca una nuova sistemazione.
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