CONTROLLI DEI NAS NELLE STRUTTURE MODULARI, MA NON AL RUGGI DI SALERNO –

Nessun sopralluogo, né ispezioni d’iniziativa dei Nas ieri alla struttura modulare Covid dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Le notizie rimbalzate on line non sono da attribuire anche al nosocomio salernitano che è stato sì interessato da verifiche dei Carabinieri del Nas ma nei mesi scorsi e non nelle ultime ore. Verifiche invce sulla regolarità delle attività imprenditoriali di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus SARS-CoV-2, sono in corso negli ultimi giorni ed hanno prodotto dei risultati interessando come altri centri d’Italia anche la provincia di Salerno.

Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministro della Salute, ha svolto specifiche attività nell’ultima settimana ispezionando 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al COVID-19.

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità sono impiegati con funzioni di polizia giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli (pm Maria di Mauro, procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio) sulla realizzazione degli ospedali Covid. Inoltre, di recente, poco prima della classificazione come zona rossa della Campania, hanno affiancato gli ispettori del Ministero della Salute in quattro ispezioni eseguite a Napoli nell’Ospedale del Mare, e al Cotugno, Cardarelli e Monaldi.

Le ispezioni, condotte su scala nazionale nelle aziende e nei laboratori di analisi, hanno permesso di rilevare diverse irregolarità, in primis il mancato possesso autorizzativo circa lo svolgimento di attività di prelievi ematici e biologici (tamponi), svolti abusivamente e in ambienti non idonei (15% delle violazioni contestate).
Per quanto riguarda l’omessa / ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche sugli utenti , il dato è risultato pari al 14% rispetto alle sanzioni rilevate. Tali inosservanze sono ritenute di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio.

Nel corso delle verifiche, i Carabinieri dei NAS hanno individuato l’attivazione abusiva di punti prelievo, ematici e biologici, in aree improvvisate, in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie.
Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi. Proprio in tale contesto sono stati sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l’effettuazione di analisi.

Autore dell'articolo: Barbara Albero