E’ rimasto per oltre un quarto d’ora, appeso alla ringhiera del balcone situato al terzo piano della sede del Consorzio di Smaltimento dei rifiuti Sa2, in via Scavate Case Rosse, Bruno De Santis, dipendente della Gesco, società che opera per il Corisa 2. Per alcuni minuti, alle urla e alla disperazione si sono aggiunte il terrore per il bimbo di appena 40 giorni che Bruno stringeva tra le braccia. Il neonato è una delle cinque bocche che Bruno e la moglie (anche lei presente nella sede del Consorzio stamani) non riescono a sfamare a causa del ritardo nei pagamenti da parte del Corisa. Alla fine, quando i vigili del fuoco avevano già sistemato il tappeto gonfiabile per attutire una possibile caduta, la ragione ha avuto la meglio, forse anche grazie all’intervento del capitano dei carabinieri Iervolino che ha rassicurato l’uomo e fatto pervenire una telefonata rassicurante del Commissario Corona.
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