Il pericolo concreto di una ulteriore e più ampia diffusione dell’influenza da Coronavirus in Italia sta già mettendo in ginocchio una grossa fetta dell’economia nazionale. In diversi settori produttivi già si scontano perdite notevoli che sarà possibile quantificare solo dopo la fine dell’emergenza. Anche a Salerno la situazione – nonostante non vi siano casi acclarati di contagio – sta diventando progressivamente più “pesante” per molte attività commerciali e imprenditoriali. Sono state registrate numerose disdette nelle strutture ricettive di Salerno in vista delle prossime festività pasquali e i “bed and breakfast” cittadini risultano particolarmente danneggiati.
Per salvare il salvabile e consentire agli imprenditori di provare a recuperare – almeno parzialmente – i danni già subiti e quelli ancora da calcolare – i consiglieri comunali di Salerno Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Corrado Naddeo, Peppe Ventura, Pietro Stasi e Sara Petrone si faranno carico di una richiesta ufficiale – indirizzata dal sindaco Vincenzo Napoli – affinchè il Comune di Salerno deroghi al regolamento comunale (approvato lo scorso 30 settembre 2019) sui “b&b”, sospendendo per tutto il 2020 l’obbligo di chiusura per 90 giorni che cade su tali strutture ricettive. L’iniziativa prende spunto e si collega in modo sinergico a quella già adottata dal presidente della Claai Salerno Gianfranco Ferrigno.
“Dobbiamo fare fronte comune contro il dilagare della psicosi – affermano i sei consiglieri salernitani – in quanto davvero si rischia il collasso di una grossa parte dell’economia locale legate all’indotto turistico. La nostra città da anni è diventata meta di flussi turistici nazionali e internazionali, specie nei periodi primaverili ed estivi e questa emergenza sanitaria sta mettendo in serio pericolo non solo la salute collettiva ma tanti posti di lavoro. Ecco perché riteniamo che sia doveroso sospendere a tutto il 2020 la chiusura obbligata dei b&b per consentire a tali strutture di recuperare giorni di attività e coprire i danni subiti, che sono già ingenti”.