La prossima stagione estiva in Costiera amalfitana rischia di essere all’insegna della poca trasparenza. A denunciare la vicenda è Luigi Vicinanza, dirigente sindacale della Cisal provinciale, che mette in guardia le istituzioni dall’uso abnorme dei voucher fatto dalle aziende del territorio. “Almeno quattro ditte su dieci lo utilizzano in Costa d’Amalfi”, ha detto. “In questo modo si sta perdendo la vera utilità con cui erano nati i voucher: far emergere il lavoro nero di alcuni operatori occasionali o stagionali”. Tra Amalfi, Vietri sul Mare e Positano, invece, pare che la vicenda sia diventata la normalità per eludere controlli e beffare le maestranze. “Non possiamo non riflettere su un dato spaventoso, soprattutto su un settore, come quello turistico, che manda avanti l’economia della provincia di Salerno. Non si possono schiavizzare i lavoratori e pagarli con pochi spiccioli, magari con il consenso dello Stato”. Da qui la richiesta di Vicinanza, ad aumentare i controlli proprio in vista dell’imminente stagione turistica. “Dobbiamo estirpare alla radice questo triste fenomeno che sta diventando un’abitudine”, ha detto Vicinanza. “Forze dell’ordine e Ispettorato del lavoro non si limitino solo a fare i controlli di routine, ma aumentino le ispezioni a sorpresa. Non possiamo fondare il nostro turismo sull’utilizzo dei voucher. Ne soffrirebbe anche la qualità dei servizi, in zone dove l’accoglienza deve essere sempre ai massimi livelli. Non possiamo permettere che il 40% del comparto possa prendersi gioco della legalità. Il voucher resta uno strumento utile, ma non per corrispondere prestazioni lavorative di oltre 20 ore senza nemmeno una pausa pranzo. Mi viene da ridere quando i politici parlano del tema del lavoro e dei disagi economici del nostro Paese. Ci sono giovani senza un impiego ed ex lavoratori di età critica disoccupati e senza pensione. Non parliamo poi degli esodati o di chi vive con pensioni da fame dopo aver lavorato oltre 40 anni. Bisogna rivedere tutto, basta parlare solo dell’abolizione dei Voucher o di tantissimi interventi nella giungla del lavoro in uno Stato sociale che non funziona. I diritti degli italiani e dei lavoratori sono lesi da una incapacità dei governi che non hanno mai rispettato la nostra Costituzione, che prevede il diritto al lavoro e dello stato sociale di tutti i cittadini”. Per Vicinanza dunque, su questi temi, è necessaria un’assunzione di responsabilità dello Stato. “La nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Lo Stato deve dare ed assicurare il lavoro ai suoi cittadini e se non sono in grado lo stato è obbligato a sostenerli, sino a quando non gli procura un impiego, attraverso forme di assistenza economica per la sopravvivenza”.
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