Cala il numero dei contagi in Campania nella giornata di ieri, ma calano anche i tamponi effettuati. La guerra contro il Covid si combatte su piu’ fronti, si cercano di contenere i contagi, di mettere in sicurezza gli operatori sanitari e di rafforzare le reti sanitarie. La medicina territoriale fa registrare ritardi nello svolgimento dei tamponi domiciliari con lamentele da parte di
persone in attesa di verifica della loro positività. Asintomatici alle prese con il centralino dell’Asl, che presumibilmente sovraccarico non riesce a rispondere ai pazienti, pronto soccorso ed ospedali della provincia di Salerno in affanno.
La Campania, come dimostra anche la decisione del Governo di inserire la regione in zona rossa – quella a maggior rischio Covid – è una delle regioni d’Italia più colpite da questa seconda ondata della pandemia di Coronavirus e gli ospedali del territorio sono ormai al collasso. Proprio oggi è’ scaduto alle 12,30 il Bando della Protezione civile per l’individuazione di 450 medici volontari, specializzati, da destinare alla Regione Campania per la gestione dei casi di Covid-19. “Questi medici così come ha spiegato il ministro Francesco Boccia si sommano agli operatori sanitari che avevano già dato la disponibilità per essere utilizzati con il bando del 24 ottobre. Fino a ieri sera continui i passaggi pubblicitari sulle Reti Rai che hanno destato non poca preoccupazione tra gli ascoltatori. Si confida nell’arrivo di medici pronti ad entrare in trincea per combattere il covid ma intanto Pierino Di Silverio, componente dell’esecutivo Anaao-Assomed nazionale e vice segretario regionale Campania, ha denunciato aall’Adnkronos Salute che la situazione in campania è allo stremo, ogni giorno ricevo centinaia di messaggi di colleghi ha dichiarato che dicono tutti la stessa cosa: non ce la facciamo più, non è vero che abbiamo ancora posti letto disponibili per pazienti Covid. Cominciamo a dover scegliere chi curare e chi no”.
“Nell’ultimo mese e mezzo si è infettato in Campania il 30% degli operatori”, avverte il rappresentante del sindacato dei medici del Ssn. “Nelle prossime settimane sarà sempre peggio – continua – e se la curva non si raffredda noi scoppiamo. Abbiamo una valanga di pazienti che necessità di cure, non tutti da terapia intensiva, ma che restano troppo tempo in ospedale”.