La Reggiana ha comunicato questa mattina l’accertamento di altri due casi positivi, un calciatore ed un componente dello staff, al Covid. Il totale in casa granata è di ventinove positivi, di cui ventidue calciatori. In queste condizioni di totale emergenza c’è poco da fare.
La Reggiana ha usufruito del jolly concesso dalla Lega B in occasione dello scorso turno di campionato, avendo ottenuto il rinvio della gara col Cittadella ed ora, da regolamento, non ha alternative: o si presenta, magari con la Primavera, oppure avrà partita persa a tavolino.
Il presidente del club emiliano ha dichiarato che la trasferta di Salerno è a forte rischio e che, piuttosto che presentarsi con la Primavera, è orientato ad incassare l’inevitabile sconfitta a tavolino. Potrebbe essere la prima partita del calcio italiano decisa dal covid.
Il regolamento parla chiaro, ma è lecito porsi una domanda: è vero che ogni squadra ha diritto a chiedere il rinvio di una sola partita, ma è anche vero che dal covid non si guarisce tutti negli stessi tempi e, dunque, è da mettere in conto che una squadra possa avere un notevole numero di positivi per più settimane. La Reggiana, in pratica, non ha superato l’emergenza rinviando la gara della scorsa giornata e potrebbe esserlo ancora anche dopo il probabile forfait a Salerno.
Che fare, dunque? La Lega B ha scelto una strada, ma è chiaro che il covid rischia di essere una variabile troppo ingombrante da arginare semplicemente con il rinvio di una gara. Assegnare la vittoria a tavolino a questa o a quella squadra è solo un modo per provare a portare avanti il campionato che, ma questo era chiaro e noto fin dall’inizio, ha già perso la sua regolarità nel senso più lato del termine: se una squadra non può scendere in campo in quanto falcidiata dal virus, infatti, si capisce bene che siamo dinanzi ad una situazione particolare a dir poco, certamente inedita.
Resta ancora un piccolo margine e la decisione definitiva della Reggiana giungerà dopo il prossimo giro di tamponi, ma l’eventualità che gli emiliani possano restare al palo è concreta.
Anche l’Empoli, intanto, è alle prese con due positività accertate dopo la gara col Pisa ed alla vigilia del match di Coppa col Benevento. E domenica scorsa anche Brescia- Cremonese è stata rinviata. L’ombra del covid, insomma, si allunga inesorabile ed impietosa sul calcio che prova a convivere tra incertezze e paure con il nemico comune, per salvare il salvabile e non andare in bancarotta. I conti dei club non tornano e dalla A alla C le perdite sono sempre più ingenti.