Con riferimento a quanto riportato da articoli di stampa in merito alla mia posizione di “Direttore Generale in pensione dal giugno c.a.”, preciso che l’attuale assetto normativo prevede che i direttori generali delle aziende sanitarie possano andare in quiescenza nel corso di svolgimento dell’incarico precedentemente conferito e, al contempo, portare a termine il proprio mandato di Direttore Generale.
E’ quanto replica in una nota il dr. Vincenzo D’Amato, direttore generale del Ruggi in risposta ad una serie di polemiche sollevate rispetto alla sua continua permanenza al vertice dell’azienda di Via San Leonardo, oggetto anche di un’interrogazione parlamentare, nonostante dallo scorso mese di giugno sia in pensione.
Peraltro, l’Ufficio Legislativo del Ministro per la pubblica amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oltre a confermare quanto sopra, ha previsto anche la possibilità di cumulare il corrispettivo dell’incarico di Direttore Generale di un’ Azienda Sanitaria con il trattamento pensionistico, continua D’Amato.
Mi auguro che questa vicenda, che coinvolge diversi direttori di Aziende Sanitarie di varie regioni italiane, sia al più presto chiarite anche al fine di arginare il danno che ne deriva alla mia persona e all’immagine dell’AOU e, nelle more, ho richiesto all’Ufficio Personale del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona la temporanea sospensione del trattamento economico relativo all’incarico che continuo a rivestire.