Passerà gli ultimi anni di detenzione agli arresti domiciliari. Bruno Humberto Damiani è tornato da solo a Salerno, in auto, nella notte, ed è già a casa della madre. Quello che per anni è stato l’unico indagato
ufficiale per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo (accuse archiviate per ben due volte) è stato scarcerato dall’istituto penitenziario di Torino perché soggetto a rischio contagio da coronavirus. Damiani è l’unico della sua sezione ad avere beneficiato dei domiciliari causa Covid-19 nonostante molti altri detenuti avessero avanzato la stessa richiesta. Molto avrà inciso l’informativa dei Carabinieri che il soggetto in questione non facesse parte della criminalità organizzata (sebbene il suo nome per anni è rimasto nel registro degli indagati per l’omicidio del sindaco pescatore). Una soddisfazione per il pool di legali che lo difende – gli avvocati Michele e Francesca Sarno – e che ha avanzato con successo la richiesta agli organi giudiziari. Damiani dovrà scontare trenta mesi – ai domiciliari – per una condanna di sette anni per spaccio di droga e tentata estorsione. L’avvocato Michele Sarno chiarisce anche i parametri adottati dal magistrato piemontese nell’accettare la richiesta di scarcerazione a causa del rischio contagio, soprattutto in un momento delicatissimo che ha visto le istituzioni nell’occhio del ciclone per aver consentito i domiciliari ad alcuni boss della mafia per gli stessi motivi…