Il decreto salva De Luca e affini è pronto, dovrà essere convertito in legge entro agosto. Il testo predisposto dal governo e scritto sotto lo stretto controllo dell’avvocatura dello Stato garantisce l’esercizio delle funzioni sostitutive del presidente e la continuità dell’indirizzo politico emerso dalle consultazioni elettorali. Si tratta, in pratica, di un’interpretazione della legge Severino, sul caso generico di un presidente di Regione, o un sindaco, condannato in primo o secondo grado, che non può essere sospeso prima di essere entrato in carica con pieni poteri e aver garantito la continuità dell’ente. Insomma, le norme del decreto prevedono la necessità di privilegiare la funzionalità dell’ente, in questo caso la Regione, nel rispetto della volontà degli elettori e che la sospensione non potrà mai essere disposta prima della nomina della giunta in modo da garantire l’azione amministrativa dell’ente oggetto del contenzioso. Nello specifico solo dopo che il presidente De Luca avrà presentato il suo programma al Consiglio regionale convocato lunedì, nominando anche la giunta e il vice e sempre che ci siano ulteriori ostacoli, Renzi firmerà il decreto di sospensione. E poi? I poteri di governo regionale saranno nelle mani del vice presidente della giunta mentre gli avvocati ricorreranno al Tribunale di Napoli per chiedere la sospensione della sospensione, in attesa della sentenza della Corte costituzionale sulla retroattività della Severino. L’udienza alla Consulta è fissata per il 20 ottobre, ma ieri il Tribunale di Napoli, in continuità con quanto già deciso dal Tar, ha dato un segnale chiaro ed inequivocabile sulla vicenda dando ragione al ricorso presentato avverso la sospensione dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, decisione che, di fatto, ha spianato la strada anche a De Luca. Alcune differenze tra le due vicende comunque esistono. Il sindaco di Napoli è stato eletto prima dell’entrata in vigore della Severino ed è stato condannato durante il suo mandato. De Luca, invece, ha vinto le elezioni regionali con la Severino in vigore da tre anni e anche la sua condanna ha preceduto l’elezione. Ma il provvedimento su De Magistris farà comunque da precedente. Questa, allora, la road map del neo governatore. Lunedì la prima riunione del Consiglio regionale e la successiva nomina della giunta, martedì, subito dopo la firma della nomina degli assessori regionali, Renzi, facendo sempre riferimento al decreto che dispone che la sospensione non possa avvenire prima dell’insediamento di un’amministrazione regionale attiva, firmerà il decreto di sospensione; ma il più ormai sarà fatto e se il tribunale di Napoli sbrigherà la pratica De Luca con la stessa celerità dimostrata per De Magistris è immaginabile che l’interregno duri una decina di giorni al massimo e già a metà luglio De Luca sarà nel pieno dei suoi poteri.
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