Mai una proclamazione, in pratica un mero atto formale, aveva avuto così tanta eco mediatica. Ha stabilito un nuovo record Vincenzo De Luca proclamato ieri nuovo presidente della Regione Campania nel corso dell’affollatissima seduta pubblica in Corte d’Appello a Napoli. Prima ancora che il presidente della commissione desse lettura del dispositivo si era già scatenata la bufera sui tempi di applicazione della legge Severino. De Luca, consapevole della bagarre che avrebbe accompagnato quell’atto formale, ha trascorso la mattinata a Salerno a limare la sua strategia che prevede prima di tutto di bruciare le tappe per la composizione della giunta e la scelta del vicepresidente “reggente” nel periodo di sospensione: in prima fila resta Raimondo Pasquino, centrista, pronto a lasciare lo scranno di presidente del Consiglio Comunale di Napoli. I tempi, però, restano dilatati: la proclamazione dei consiglieri regionali è attesa per l’inizio della prossima settimana. A quel punto il consigliere anziano avrà dieci giorni di tempo per convocare il primo consiglio in cui de Luca presenterà il suo vice. Intanto viaggiano anche le carte della Severino, per l’abuso d’ufficio a cui è stato condannato De Luca: il tribunale di Salerno dovrà notificare la condanna al prefetto di Napoli che gira gli atti alla presidenza del Consiglio dei Ministri, da cui partirà la notifica della sospensione al consiglio regionale campano. Secondo lo staff di De Luca c’è il tempo di arrivare all’interregno, ma le opposizioni vanno all’attacco: i delegati di due candidati presidenti, Valeria Ciarambino (M5S) e Salvatore Vozza (Sel) hanno presentato una “annotazione al verbale di proclamazione” con cui De Luca è stato proclamato presidente. Un atto per affermare che “la sospensione avviene in maniera automatica” e che “qualsiasi atto a sua firma è nullo”, intendendo che non può formare la giunta. Mentre alcuni ex consiglieri regionali di centrodestra hanno diffidato gli uffici amministrativi del Consiglio regionale dal convocare il primo consiglio. Significativo, invece, l’endorsment del sindaco di Napoli Luigi De Magistris che condivide con De Luca anche il peso della Severino e che oggi vive a Napoli un momento decisivo visto che il Tribunale deve pronunciarsi infatti sul ricorso avanzato dal sindaco contro la sospensione per l’abuso d’ufficio relativo all’inchiesta “Why not”. La decisione del giudice ordinario sarà determinante anche nella vicenda De Luca, visto che il Tar non è più competente”.
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