E’ cominciato con una sconfitta il girone di ritorno per la Salernitana. Dal derby del Partenio la squadra granata è uscita senza punti e con qualche rammarico, legato, soprattutto, al primo tempo nel quale l’Avellino ha fatto molto poco, denotando una tensione ed una mancanza di idee di cui una squadra un po’ più scaltra e libera mentalmente avrebbe dovuto approfittare. Zito e Coda hanno avuto due buone occasioni, ma i loro colpi di testa non hanno centrato il bersaglio. Nella ripresa, poi, il calo atletico della squadra di Torrente – Ceccarelli, Ronaldo e Zito erano fermi da tempo e c’era da attendersi una flessione – ed i cambi di Tesser che ha buttato nella mischia Insigne e Trotta hanno fatto la differenza. L’immancabile buco difensivo ha fatto il resto e, una volta sotto, per la Salernitana il derby è diventato in salita. Bovo e Donnarumma hanno avuto occasioni importanti nel finale, ma non le hanno sfruttate e la sconfitta si è materializzata. Sconfitta pesante per morale e classifica, visto che in coda hanno vinto tutti ed ora la Salernitana è penultima, superata anche dal Lanciano e con il Como sempre più vicino. Al Partenio Torrente ha confermato il 3-5-2 annunciato, sorprendendo, però, nelle scelte. Fuori Moro e Bovo in mediana, spazio a Zito e Ronaldo con Franco confermato sulla fascia sinistra, ma ciò che non ha convinto è stata la strategia in corso d’opera. Torrente ha sostituito Odjer per primo, quando il ghanese non era certo più stanco di Zito. Ma è un dettaglio. Ciò che ha colpito maggiormente è stato il fatto che la Salernitana abbia abbassato troppo il baricentro, consegnando il pallino del gioco ai lupi in attesa del peggio che puntualmente è arrivato. Ci eravamo lasciati, dopo la gara di Como, con la consapevolezza che dal mercato sarebbero dovuti arrivare degli esterni in grado di dare di più rispetto a quelli in rosa. Ebbene, Ceccarelli ha giocato da centrale prima di essere dirottato sulla fascia nel disperato assedio finale, mentre Zito è stato impiegato da mezz’ala anche perchè non pare avere la condizione per poter presidiare l’intera corsia mancina. Anche questo è lo specchio della confusione e dell’incongruenza nelle scelte e nel modo di fare che sta caratterizzando questa sciagurata stagione granata.
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