La truppa degli ex. Quando c’è di mezzo il derby e quando il cavalluccio sfida lo stregone c’è sempre un intreccio, una storia. Dai pezzi pregiati di mercato “soffiati” da Vigorito a Lotito nell’estate 2014, alla memoria degli scontri diretti, fino ad arrivare ai cambi di casacca più o meno recenti. E dolorosi, in un senso o nell’altro.
Da Coda a Gori, passando per Improta e Tuia. Poi, dietro la scrivania quel Pasquale Foggia che appese gli scarpini al chiodo proprio con la maglia della Salernitana e che oggi è l’anima e il motore della corazzata sannita.
I 33 gol di Massimo Coda, forse, sono il tesoro più rimpianto. In due anni in granata si è passati dallo scetticismo iniziale alle critiche per qualche gol fallito di troppo e una condizione non ottimale per poi arrivare ad autentiche standing ovation con gol da cineteca e perle preziose che sono valse punti di platino per la Salernitana. Ironia della sorte stasera Coda si troverà di fronte Raffaele Schiavi, suo concittadino (entrambi sono originari di Cava de’ Tirreni) ed ex compagno in granata.
Partita speciale anche per Tuia. Che, suo malgrado, non potrà viverla in campo e dovrà mordere il freno in tribuna per fastidi fisici. Da “capitan futuro”, è diventato “capitan passato” dopo il passaggio estivo a parametro zero nel Sannio. Dove non è ancora riuscito a esordire. Sei anni a Salerno non si dimenticano, Tuia è recordman di presenze nell’era Lotito-Mezzaroma (152 con 2 gol). Forse, ha anche la palma di più sfortunato, un po’ incompreso.
Certamente diversa, ugualmente intensa, quella di Ghigo Gori. Veniva proprio da Benevento, a gennaio di quattro anni fa. Mise ordine tra i pali e preparò il terreno per la blindatura nell’annata seguente, quando la Salernitana vinse il campionato dopo l’avvincente testa a testa con un avversario a caso, i giallorossi. L’esperto portiere è tornato nella sua seconda casa per chiudervi la carriera come terzo. Ha portato il Benevento in B e poi in A, da comprimario. Una parentesi a Venezia, poi ancora in giallorosso. Nell’undici sannita c’è pure Riccardo Improta. Sannino lo propose (con discreti risultati) addirittura da quinto nel 3-5-2, in granata segnò 2 volte in 31 gettoni nel torneo 2016/17. Probabilmente, non esprimendo fino in fondo le sue qualità poi esplose a Bari l’anno scorso. Se n’è accorto Pasquale Foggia, tra i più giovani ds della B. Pasqualino a Salerno fu il colpo a effetto della campagna acquisti nel 2013: veniva da un anno di inattività alla Lazio, aveva trent’anni, giocò 23 partite, segnò un gol (su rigore), dispensò assist, vinse la Coppa Italia di C e pure il singolare premio dei legni centrati.
Sarà pure il derby dell’ex mister granata, Alberto Bollini, protagonista… stasera in tribuna stampa, come commentatore Rai per la diretta della partita. A Benevento, da tecnico granata, strappò un pari d’oro due stagioni fa. Segnò, manco a dirlo, Massimo Coda.