La protesta dei lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2 arriva alla Provincia di Salerno. Una delegazione dei 51 dipendenti, che reclamano stipendi dal mese di marzo e la quattordicesima dello scorso anno, ha manifestato a partire dalle 10 nei pressi di Palazzo Sant’Agostino, contro la messa in disponibilità decretata con atto unilaterale dall’Ente consortile. Venerdì c’era stato un incontro con il presidente provinciale Michele Strianese, il quale aveva espresso la sua solidarietà e garantito un incontro con la Regione. La convocazione tuttavia non è arrivata e i lavoratori si sono mobilitati. Momenti di tensione, quelli vissuti stamani, fino all’intervento di mediazione della Digos, e in particolare dell’ispettore Credentino, il quale si è adoperato per evitare provocazioni. Il direttore generale dell’Eda, l’avvocato Bruno Di Nesta, è accorso sul luogo della protesta affermando di aver predisposto un piano di ricollocazione dei lavoratori dei Consorzi, e di aver convocato i quattro commissari liquidatori, per predisporre il tutto in un confronto con il presidente Strianese. Si è impegnato, inoltre, a pressare a sua volta la Regione affinché si adoperi per risolvere il problema occupazionale. La Fiadel, intervenuta a sostegno dei lavoratori, ha invocato l’erogazione quantomeno delle buste paga, intervenendo nei confronti del commissario. Un altro appello riguarda Enti appaltanti, Comuni ed Ecoambiente, cui il sindacato chiede di applicare il codice civile che prevede la surroga, bypassando il Consorzio e pagando le spettanze. L’avvocato Di Nesta ha detto che l’idea sarà valutata con il commissario. Raffreddata la protesta e sciolto il presidio, i dipendenti si sono dati appuntamento per domani alle 10, un’ora prima della conferenza congiunta del presidente Strianese e del vicegovernatore Fulvio Bonavitacola. «Faccio appello al senso di responsabilità dimostrato dal presidente della Provincia e dall’avvocato Di Nesta, che ci hanno messo la faccia – dichiara Angelo Rispoli, segretario della Fiadel – Voglio anche dare atto all’opera di mediazione dell’ispettore Credentino, il quale ha dimostrato che il ruolo dello Stato è raffreddare i conflitti e non esasperarli. In ogni caso occorre una svolta completa da parte della Regione, perché i lavoratori hanno diritto a portare i soldi a casa per sopravvivere».
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