Qualunque atto che, in qualunque modo e con qualsiasi finalità, colpisca la memoria delle vittime innocenti delle mafie merita la più ferma condanna e la più decisa stigmatizzazione per il solo fatto di essere stato compiuto.
È per questo che, come Libera, ma ancor prima come cittadini campani e salernitani, avvertiamo il dovere di denunciare con forza quanto accaduto nel Giardino della Legalità “Falcone e Borsellino” dell’Università di Salerno. Che sia stata la stupidità di qualcuno o la scelta precisa di una mano determinata, resta tutta uguale la gravità di un gesto vile e vigliacco. Colpire la memoria delle vittime innocenti significa profanare la sacralità del loro sacrificio a difesa della democrazia, della libertà e della legalità.
Auspichiamo che al più presto, con l’ausilio di tutti i mezzi investigativi a disposizione e con la collaborazione dell’Ateneo e di quanti abbiano visto o sappiano qualcosa, si possa fare luce sulla matrice di questo gesto e sui suoi responsabili. Nel contempo, chiediamo al Rettore dell’Università di Salerno
Aurelio Tommasetti di attivarsi per ripristinare nel più breve tempo possibile le tre targhe divelte e all’intera comunità universitaria di reagire con fermezza. Il nostro pensiero grato va a Mimmo Beneventano, Antonio Esposito Ferraioli e Simonetta Lamberti e ai loro familiari, quotidianamente impegnati, insieme a tanti altri familiari di vittime innocenti delle mafie, a testimoniare un impegno concreto contro la cultura mafiosa e per i quali episodi del genere costituiscono motivo di sofferenza e di ulteriore dolore.
Alle vittime di mafia e ai loro familiari, a maggior ragione di fronte a episodi del genere, assicuriamo la nostra vicinanza, rinnovando la promessa che da sempre Libera pone a fondamento della propria identità e della propria azione civile ed educativa: saldare la memoria con l’impegno.