Pasquale Marino e Fabrizio Castori si sono incontrati già diciotto volte in carriera. L’attuale tecnico del Sudtirol ha vinto sette volte, mentre il nuovo allenatore della Salernitana l’ha spuntata in cinque occasioni. Sei, invece, i pareggi. L’ultimo nello scorso campionato in Ascoli- Bari 2-2. Castori era alla guida dei marchigiani, Marino era sulla panca del Bari. La vittoria più pesante per Castori fu quella nella semifinale playoff col Carpi in nove uomini che fu capace di espugnare lo stadio del Frosinone, allenato da Marino, grazie ad un gol di Letizia. I due allenatori sono tra i più esperti della categoria e si conoscono molto bene. Dal punto di vista tattico sarà un confronto tra due modi opposti di vedere il calcio. Marino proverà a bagnare con un successo il suo esordio sulla panchina granata anche per accorciare le distanze in classifica rispetto al Sudtirol. La Salernitana non vince dalla gara interna col Modena di inizio marzo e non fa punti dal pareggio di Bari. Le due sconfitte con Palermo e Juve Stabia hanno pesato tanto sulle valutazioni della società a proposito dell’operato di Breda che questa mattina ha lasciato Salerno. Le cose cambiano velocemente nel calcio e nella vita ed il capitano di mille battaglie lo sapeva e l’ha sperimentato in maniera anche cruda sulla sua pelle. Ieri mattina era al Mary Rosy, alle 14 non era più l’allenatore della Salernitana. Ad un post social ha affidato il suo commiato con un eloquente “Sempre forza Salernitana!”. Doveva andare diversamente, ma gli errori sono stati commessi un po’ da tutti ed ora Marino riparte dalla sfida al vecchio nemico, si fa per dire, Castori, per provare a rimediare. La Salernitana deve evitare il doppio salto all’indietro ed ha un mese di tempo per riuscirci, ma anche la consapevolezza che non ha più alibi e scuse. Il futuro è sabato e si chiama Sudtirol. Il resto verrà da sé, ma prima c’è da vincere questa partita.
