ELEZIONI POLITICHE: LA MAPPA DEI SALERNITANI –

Si guarda alla formazione del nuovo Governo dopo il voto del 25 settembre ed  a quasi 24 ore dalla chiusura delle operazioni di spoglio, è giunta la ripartizione del Ministero dell’Interno dei seggi attribuiti con sistema proporzionale che completa la composizione della pattuglia degli eletti salernitani al Parlamento.

Il quadro degli eletti ormai è chiaro.  Sono sei quelli  nei listini proporzionali per la Camera dei Deputati in provincia di Salerno, quattro invece quelli per l’uninominale, due invece al Senato.

Per la provincia di Salerno Antonio Iannone (FDI) è stato riconfermato al Senato, così comer  Francesco Castiello, già senatore del Movimento 5 Selle. L’analisi definitiva del voto e la ripartizione dei resti, porta all’elezione anche dell’esponente grillino di Vallo della Lucania che inizialmente sembrava dovesse essere escluso. Sono dieci invece i deputati che andranno a comporre la nuova delegazione al Parlamento. Attilio Pierro (Lega) Pino Bicchielli (Forza Italia), Anna Bilotti (M5S), Piero De Luca (Pd), Edmondo Cirielli (FDI), Antonio D’Alessio (Terzo Polo), Franco Mari (Sinistra Italiana), Guido Milanese (Forza Italia), Imma Vietri (Fratelli d’Italia), Mara Carfagna (Terzo Polo):

In parte eletti con il meccanismo dei collegi uninominali ed in parte all’esito delle vittorie nel sistema  proporzionale, oggi è definitivo e chiaro il quadro.

Dopo il voto del 25 settembre, l’altra data a cui si guarda al momento è quella del 13 ottobre, quando si dovranno riunire, per la prima volta, le Camere per la formazione del nuovo Governo.

L’articolo 61 della Costituzione prevede, infatti, che i due rami del Parlamento vengano convocati “non oltre il ventesimo giorno” dal voto.

Ma tutto il resto può variare, a seconda del responso che uscirà dalle urne e del tempo che ci metteranno le varie forze politiche a trovare un’intesa.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto  capire che, visto il momento delicato, con l’Italia pressata da emergenze internazionali e dalla crisi energetica, l’intenzione è di fare al più presto. E anche se il tempo medio per la formazione di un Governo, secondo alcuni osservatori istituzionali, è stato di circa 30/35 giorni non sono mancati esempi di periodi molto più lunghi.

Il 13 ottobre, in ogni caso, sarà una data spartiacque perché i senatori e i deputati eletti, dopo aver dato vita ai gruppi parlamentari, dovranno scegliere come primo atto i presidenti di Camera e Senato: un voto che di fatto indica una maggioranza e prelude a un accordo di massima sul Governo. Una volta eletti i vertici del Parlamento, prenderanno il via le consultazioni del Capo dello Stato che chiamerà al Quirinale i capigruppo, i leader delle coalizioni, gli ex presidenti delle Camere e i presidenti emeriti della Repubblica per capire gli orientamenti prima di affidare l’incarico a formare il nuovo esecutivo.

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero