ETHEREUM CLASSIC: ANNUNCIO DEGLI SVILUPPATORI SULL’ARRIVO DELL’HARD FORK MAGNETO

Proprio pochissime ore fa è stato pubblicato un interessante annuncio da parte del team di sviluppo che si occupa della blockchain di Ethereum Classic, ovvero ETC. Si tratta di una comunicazione che ha ad oggetto un nuovo hard fork, con l’obiettivo di implementare la versione che verrà per ultimo del ben noto protocollo. Quest’ultima versione dovrebbe sbarcare già per la fine del mese di luglio, quindi manca veramente pochissimo.
Un update che la community ha già avuto modo di ribattezzare come “Magneto” e che sembra proprio che comprenderà tutte e quattro le Ethereum Improvement Proposal, chiamate anche con l’acronimo di EIP, notate per la prima volta proprio nel corso dei primi giorni all’interno dell’update Berlin di Ethereum.Tutte queste proposte si pongono come obiettivo principale, come ben sanno tutti coloro che sono abituati a investire sulla valuta di Ethereum con Plus500, di aumentare il più possibile il livello di sicurezza e protezione della rete. Al contempo, però, l’intento principale è anche quello di provare ad abbassare le gas fee. In che modo? Semplicemente provvedendo alla memorizzazione non solo di indirizzi, ma anche di chiavi in un solo luogo a cui gli utenti hanno la possibilità di eseguire l’accesso mediante un’unica transazione.
Il beta testing che riguarda i testnet Morder e Kotti di Ethereum Classic ha preso il via il 2 e il 9 dello scorso mese di giugno. Secondo le ultime notizie, pare proprio che il fork Magneto potrà contare, in via ufficiale, sull’implementazione di cui stavamo parlando sul mainnet proprio nel momento in cui vedranno la conclusione questi due processi di test e verifica.

Come è nato ETC
In pochi, probabilmente, sono a conoscenza di come Ethereum Classic, spinta anche dalle recenti dichiarazioni di Elon Musk su Tesla, sia nato dopo una sorta di incidente che si è verificato cinque anni fa. Si trattò di una notizia che ovviamente finì su tutti i giornali e fece il giro del web. L’incidente di cui stiamo parlando riguarda il furto di ben 60 milioni di dollari da un progetto su Ethereum che era stato ribattezzato con l’acronimo di The DAO. Si trattava di una delle prime Decentralized Autonomous Organization.
Come si può facilmente intuire, dato che non si trattava di caramelle, ma della bellezza di 60 milioni di dollari, gli sviluppatori che si stavano occupando di Etherum presero una decisione che, in effetti, ormai si può tranquillamente battezzare come rivoluzionaria, ovvero realizzare una fork del network in cui le queste transazioni non si sono mai verificate. Grazie a un simile stratagemma, ecco che si riuscì a ridare i soldi alle vittime del furto.
Ad ogni modo, diversi addetti ai lavori erano soliti pensare che l’annullamento di quelle transazioni potesse scalfire e abbattere uno dei pilastri concettuali alla base di Ethereum, che ha fatto registrare il nuovo record storico a maggio, ovvero che il codice non si può modificare, dato che è “legge”. Secondo diversi utenti, infatti, c’era la convinzione che sarebbe stato molto meglio lasciare per strada la perdita dei soldi e apprendere da tali errori per evitare di rifarli, in maniera anche da poter prevenire delle situazioni del genere in futuro, piuttosto che eliminare la storia nel giro di pochissimi istanti.
Ebbene, da quel momento in avanti, ecco che si formarono due blockchain differenziate. La prima è Ethereum Classic, al cui interno si trova la blockchain originale, e la seconda è Ethereum, dove al contrario le transazioni che furono effettuate dall’hacker sono state completamente eliminate.
Nel corso del mese di maggio del 2021, ecco che il prezzo di Ethereum Classic è stato oggetto di aumento del tutto inaspettato, pari addirittura al 300%. Una simile variazione ha portato la community a considerare la possibilità che vari utenti stessero comprando l’Ethereum sbagliato, rispetto a quello che avrebbero avuto intenzione, invece, di acquistare.

Autore dell'articolo: Redazione