Se risulti che vi siano state iniziative di carattere ispettivo, tramite i servizi ispettivi di finanza pubblica, in ordine alla vicenda che riguarda il comune di Salerno e la vicenda dell’ex Italcementi: è quanto chiede di sapere l’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente del gruppo Noi Moderati alla Camera dei Deputati e responsabile Enti Locali, in una interrogazione presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ai quali chiede, tra le altre cose, “quali iniziative, per quanto di competenza, anche di carattere normativo si intendano assumere con riferimento alle cessioni a privati da parte degli enti territoriali di aree acquistate per pubblica utilità, contrattualmente definita, in relazione al superamento dei requisiti previsti dalla legge e dei benefici pubblici usufruiti”.
Nell’interrogazione a risposta scritta, l’onorevole Bicchielli ricorda che “la Italcementi S.p.A., nel 1988 si impegnò a trasferire al comune di Salerno le aree dello stabilimento di proprietà, se «richiesto dallo stesso», a seguito della de-localizzazione in area di Fuorni; il comune di Salerno acquistò le aree con i contributi statali ex legge 219 del 1981 e dichiarò di vincolare il compendio immobiliare alle destinazioni emergenti dal certificato urbanistico che, prodotto in data 1° agosto 1995, ne riportò parte in «zona omogenea A» quali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, soggetti a specifici vincoli, e a «recupero standard» per verde pubblico e parcheggi”.
Successivamente, con atto notarile del 1995, il compendio immobiliare fu trasferito dalla Italcementi al comune di Salerno con la conferma del vincolo di destinazione che costituiva «elemento essenziale» delle volontà negoziali.
“Nel sopracitato atto, ai fini fiscali, il comune di Salerno dichiarava che l’atto non era soggetto a Iva per effetto della legge 219 del 1981 e che il bene veniva destinato a pubblica utilità. Con atto notarile del 12 marzo 2024, il comune di Salerno ha venduto alla «Hotel Salerno Srl» la piena proprietà – con relativi diritti edificatori pari a 7.500 metri quadrati di solaio lordo – del lotto fondiario denominato area prog. 1/b, Lotto 1, esteso metri quadrati 1.355 in catasto al fol 69, part. 251. Mentre con atto del 9 luglio 2024, l’ente ha venduto alla medesima società la piena proprietà – con relativi diritti edificatori pari a 7.500 metri quadrati di solaio lordo – del lotto fondiario denominato area prog. 1/b, Lotto 2, esteso metri quadrati 1.355 in catasto al fol 69, part. 252”, si legge nell’interrogazione.
“I due lotti di terreno area prog. 1/b – 1 e 2 corrispondono all’area di risulta del preesistente stabilimento Italcementi, acquisito dal comune di Salerno nel 1995. La cessione delle due aree appare non coerente con il vincolo di destinazione, elemento «essenziale» della volontà negoziale, e contrasta con le agevolazioni fruite in sede di acquisto. Il comune di Salerno ha acquistato nel 1995 l’area dell’ex cementificio per la cifra di 487 milioni di lire di allora, senza Iva, in ragione della destinazione urbanistica di pubblica utilità, mentre ora l’area viene venduta per alberghi e centri direzionali a un privato per un valore contrattuale di 12 milioni e trecentomila euro”.
Da qui la richiesta di intervento ai ministri Giorgetti e Zangrillo. “È una vicenda che ha contorni poco chiari, la risposta che il sindaco ha presentato al consigliere Roberto Celano non convince. Anzi, forse il primo cittadino prova ad auto convincersi di essere nel giusto. Chiaramente, attendiamo la risposta dei ministri”, ha dichiarato il deputato salernitano Pino Bicchielli.