Ad Ascoli saranno tre gli ex di turno. Uno in campo, l’altro in panchina e l’altro ancora dietro la scrivania. Fabiani, Bianchi e Pestrin. Su tutti Angelo Mariano Fabiani, però, non sembra per nulla rimpianto in terra marchigiana. L’attuale dirigente della Salernitana si è rimesso in gioco ripartendo proprio dal Picchio tre anni or sono, dopo la squalifica per la vicenda calciopoli. La sua permanenza nel sodalizio bianconero, tuttavia, è durata poco più di tre mesi. Dal luglio del 2013 agli inizi di novembre dello stesso anno. Praticamente il periodo più nero della storia dell’Ascoli, poi fallito. Nei suoi cento giorni o poco meno, Fabiani ha portato ad Ascoli alcuni dei suoi fedelissimi. Presentato dall’allora numero uno Roberto Benigni (solo un caso di omonimia con il comico toscano: trattasi di un imprenditore che opera nel settore delle meccaniche industriali), Fabiani fu ufficializzato il 22 luglio 2013 in una conferenza stampa presso l’hotel Villa Pigna come direttore sportivo. In poco meno di un mese, il diesse portò in bianconero i suoi pretoriani: Pestrin, Bianchi, Giacomini e Acampora che si misero a disposizione dell’allenatore Rosario Pergolizzi.
Piccola curiosità, i giocatori furono ufficializzati il 30 agosto alla presenza del solo Fabiani e del team manager bianconero Pierluigi Petritola che poi passerà in granata con lo stesso ruolo scalzando d’imperio, Carmine Parrella.
Il club bianconero, però, cominciava a dare evidenti segni di declino: da luglio a fine ottobre la società passò spesso di mano, da Benigni al genero Guido Manocchio che non si prende con il diesse, esonera Pergolizzi e ingaggia Bruno Giordano. Da Ascoli si sussurra che Fabiani, sentendo puzza di bruciato – il club era a un passo dal crack – decide di abbandonare la barca. Prima dell’avvento del manager toscano Costantino Nicoletti, infatti, l’attuale dirigente della Salernitana si fece da parte uscendo definitivamente di scena il 4 novembre 2013. Pestrin e Bianchi, invece, rimasero in bianconero, ma a tempo… determinato. Il centrocampista ha indossato anche la fascia di capitano del Picchio ed ha giocato comunque una buona parte di stagione con la maglia dell’Ascoli. Era il leader di un gruppo di giovani così come lo era Bianchi. I due, però, a gennaio dell’anno successivo si trasferiscono armi e bagagli alla Salernitana. I tifosi inizialmente non gradirono la decisione di abbandonare la nave che navigava in acque tempestose. Ma è soprattutto Fabiani ad essere individuato come principale artefice dell’operazione che porta i due elementi in granata. Lo stesso Pestrin poco prima di lasciare Ascoli rilascia un’intervista in cui fa capire l’emergenza e le difficoltà economiche che attanagliano la società e i singoli giocatori.
Sabato il capitano potrebbe essere in campo, Bianchi in panchina come assistente di Menichini e Fabiani in tribuna. Sponda granata.