FALSE FATTURE NEL SETTORE DELLE PULIZIE, 64ENNE FINISCE AI DOMICILIARI

Nella mattinata di oggi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno, ha dato esecuzione ad un provvedimento del Tribunale del Riesame, così come confermato dalla Suprema Corte di Cassazione, con il quale è stata disposta la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti del 64enne Giovanni ATTANASIO.

L’attività fa seguito ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Salerno – Sezione Riesame, eseguito lo scorso di mese di febbraio, con il quale era stato disposto il sequestro nella forma diretta e per equivalente per un valore pari a circa 43 milioni di euro, riformando così l’iniziale provvedimento di rigetto parziale emesso dal G.I.P. nel dicembre 2023. In quella sede, il Tribunale del Riesame accoglieva anche l’appello del pm inquirente sull’applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dell’ATTANASIO, subordinandone l’efficacia alla conferma da parte della Corte di Cassazione, poi intervenuta in data 23 maggio 2024. Le attività investigative, condotte congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno e dalla Compagnia di Battipaglia, sotto il coordinamento della Procura di Salerno, s’inquadrano nel più ampio contesto degli approfondimenti condotti sul gruppo di società riconducibili al menzionato imprenditore operante principalmente nei servizi di pulizia, facchinaggio e logistica, il quale si sarebbe avvalso di una serie di cooperative, da cui avrebbe ricevuto, nel periodo compreso dal 2013 al 2019, fatture per operazioni inesistenti per circa 175 milioni di euro, traslando in capo a quest’ultime gli obblighi fiscali di fatto mai adempiuti, riferiti ai rapporti commerciali posti in essere con terzi clienti.

Si specifica che il provvedimento cautelare è stato eseguito nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio.

Autore dell'articolo: Redazione