“Imboccare la strada del federalismo significa avviarsi verso la rottura dell’unità nazionale senza tanti giri di parole”. E’ quanto ha dichiarato ieri il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca nel corso dell’animata discussione che ha caratterizzato la seduta straordinaria di ieri del Consiglio regionale della Campania, per discutere il tema del regionalismo differenziato, riunione che si è chiusa senza una votazione posticipata alla prossima assise. “Occorre porre in essere una piattaforma politica che si basa sul presupposto di un’operazione verità per l’Italia sui fondi destinati alle regioni del nord e del sud su sanità, servizi alla persona, istruzione, per partire dalla realtà vera dell’Italia ha detto in conclusione nella seduta il governatore che continua ad insistere sulla necessità di dedicare un fondo per le amministrazioni virtuose del Sud ed uno per la coesione, ovvero per l’unità nazionale, per recuperare i divari settoriali e di sviluppo tra nord e sud, cioè l’esatto contrario di ciò che sta facendo l’attuale Governo.
Il Presidente De Luca ha anche sottolineato che “l’Italia ha perso 1 miliardo e 700 milioni di euro a causa della apertura della vertenza “sgangherata” contro l’Europa da parte del Governo Lega-5stelle e la manovra finanziaria peserà come un macigno sul futuro dell’Italia perché le clausole di salvaguardia previste dall’Ue, se non rispettiamo il 3% di deficit, l’Italia dovrà trovare 23 miliardi di euro che saranno di lacrime e sangue, dato che la manovra non solo non crea sviluppo ma crea recessione
Tra gli interventi in aula degli altri rappresentati salernitani: “L’Italia cresce solo se cresce il Sud – ha detto il consigliere Vincenzo Maraio (Campania Libera, Psi, Davvero Verdi) -, è un grave errore riportare il Paese ad uno scontro tra Nord e Sud, anche tenuto conto che, come sostenuto da Svimez, una gran parte della ricchezza prodotta al nord deriva dal Sud”.“Il paradosso del procedimento delle autonomie è che coinvolge solo le Regioni promotrici e non anche quelle che ne verrebbero danneggiate – ha evidenziato il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Picarone (Pd) – e la cosiddetta secessione dei ricchi, se approvata in Parlamento, non potrà più essere discussa in Parlamento ma potrà essere oggetto solo di ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale. In concreto, un cittadino riceverà minori servizi a seconda del luogo di residenza e se approvata, questa manovra sarà un colpo definitivo al Sud, nell’ambito di un’azione di Governo che già penalizza il Mezzogiorno.
nell’opposizione tra gli attacchi più duri non è mancato naturalmente quello della consigliera Valeria Ciarambino (Movimento 5 stelle), che ha elencato “i provvedimenti contro il Sud adottati dai precedenti governi di centrosinistra e di centrodestra,