FESTA DELLA REPUBBLICA, L’AUGURIO DEL PRESIDENTE STRIANESE

Quest’anno è il 75° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Tutti noi ricordiamo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso anno quando si è recato a Codogno, luogo simbolo dell’inizio della pandemia, per rendere omaggio a tutte le vittime del Covid-19 e a quanti hanno affrontato in prima linea la lotta contro il coronavirus. Siamo ancora in pandemia, ma con una diversa prospettiva: la campagna vaccinale sta veicolando tutti noi fuori dall’emergenza sanitaria e per fortuna ora siamo in fase di ripresa economica e di riapertura.
Ma anche questo 2 giugno, per ragioni di cautela, sarà un po’ diverso dagli anni precedenti all’emergenza epidemiologica. Sarà più sobrio sicuramente, ma comunque unitario. Tutta Italia rivive la proclamazione della Repubblica italiana a seguito del referendum del 1946, dopo la seconda guerra mondiale, che viene indetto a suffragio universale. Gli italiani infatti, comprese le donne che votano per la prima volta, sono chiamati alle urne per scegliere la forma di governo preferita. Quindi la Monarchia lascia il posto alla Repubblica nel nostro paese.
Voglio sottolineare l’importanza del suffragio femminile, perché spesso questo aspetto passa inosservato: le donne votano per la prima volta con questo referendum istituzionale, a seguito di un decreto del 31 gennaio 1945 che sancisce il suffragio universale, cioè che riconosce finalmente anche alle donne il sacrosanto diritto di voto, di decidere su questioni politiche, di scegliere una rappresentanza politica. È un momento fondamentale della storia italiana, che passa in secondo ordine perché in genere ci concentriamo sulla nascita della nostra Repubblica, ma mi piace precisare sempre che la Repubblica italiana è stata voluta dalle donne e dagli uomini italiani.

Questa festa della Repubblica ci deve ricordare che l’Italia è un Paese che sa rialzarsi come ha fatto ogni volta e come è accaduto anche dopo la seconda guerra mondiale. Tutti uniti, donne e uomini, nord e sud, famiglie, giovani, lavoratori e in particolare noi, rappresentanti delle Istituzioni, tutti insieme dobbiamo lavorare alla ripresa economica e sociale del nostro paese.

In qualità di Presidente della Provincia di Salerno e di Sindaco di San Valentino Torio penso che noi, rappresentanti delle Istituzioni, abbiamo innanzitutto il dovere di non lasciare indietro nessuno dei nostri cittadini in difficoltà. Comuni, Province, Regioni e Stato, dobbiamo essere tutti allineati per dare risposte concrete: sviluppo economico e lavoro dove sono venuti meno, salute pubblica a tutte le nostre comunità, supporto alle famiglie in difficoltà, alle imprese, a tutti i comparti colpiti dalla crisi.

La nostra Repubblica italiana è la casa di tutti e il mio abbraccio tricolore arrivi con energia a tutto un popolo in difficoltà. Buona Festa della Repubblica a nome mio e di tutta l’Amministrazione provinciale.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro