FINALMENTE SALERNITANA. TRE PUNTI DI PARTENZA –

Finalmente! Finalmente una prestazione caratteriale, convincente e, soprattutto vincente. La Salernitana, in una sola serata, in una sola partita, ha centrato tre obiettivi: ha vinto in trasferta in uno stadio mai amico, ha conquistato punti salvezza pesanti e scacciato via l’incubo di una crisi che sarebbe diventata preoccupante. Tonica, presente a se stessa, coesa e determinata, la squadra di Bollini ha interpretato in maniera magistrale la partita, un solo appunto: avrebbe potuto chiudere prima i conti approfittando delle praterie concesse dagli avversari ma non si può, oggettivamente, pretendere troppo da una squadra comunque convalescente e che non ha ancora trovato un’identità definitiva. L’ha forse trovata al Menti? Difficile dirlo anche perchè, nell’occasione, Bollini ha confezionato un abito su misura per la squadra che aveva di fronte, ha fatto di necessità virtù, ha puntato al risultato e lo ha ottenuto. Se poi l’assetto trovato ieri e che ha dato, sicuramente, i risultati sperati sia anche quello definitivo è presto per poterlo dire. Intanto si passano all’incasso tre punti pesantissimi, si rigenera un ambiente uscito diviso e frastornato dal pari casalingo contro il Novara e si guarda con un po’ più di fiducia al futuro nelle speranza che, soprattutto da parte della proprietà, il successo ottenuto non rappresenti l’occasione per rimettere in piedi la strategia della contrapposizione, altrimenti il tutto, si reggerà sempre e soltanto sull’esito di una partita, di un risultato e non può essere così.

Ma cosa ha detto di nuovo e di diverso la gara del Menti. Ha detto ad esempio che Bollini, e questo lo si era già intuito, ha nella duttilità tattica il suo punto di forza. Non è un integralista e, soprattutto, conosce bene pregi e difetti del gruppo che è alle sue dipendenze. E ancora: Bittante e Minala possono dare molto alla causa e che Ronaldo e Schiavi, per tanto tempo ai margini e costantemente messi in discussione, in questo mediocre campionato cadetto possono recitare la loro parte soprattutto se alla condizione riusciranno ad abbinare un buon tasso di autostima. Restano irrisolti e irrisolvibili altri problemi relativamente alla costruzione dell’organico e alla programmazione tecnica ma sul punto oggi c’è ben poco da fare, così come non si può fermare l’altalena di risultati e umori che stanno accompagnano l’avventura granata, oppure imbavagliare un popolo che chiede soltanto maggiore rispetto e considerazione, il minimo sindacale.

Autore dell'articolo: Marcello Festa