E sabato toccherà ai lavoratori della Pisano manifestare, alzare la voce caso mai ce ne fosse bisogno, portare all’attenzione generale anche il loro dramma. Accompagnati dalle loro famiglie i 130 operai delle fonderie presidieranno piazza Amendola, chiederanno ed otterranno di essere ascoltati dal Prefetto. Quello che si immaginava potesse succedere, sta, dunque, succedendo. Da una parte la protesta dei residenti di Fratte che spingono per la chiusura dello stabilimento, dall’altra i lavoratori legittimamente attaccati al proprio posto di lavoro sempre più a rischio. E’ una “guerra” ingiusta quella che si sta combattendo, ora in superficie, non più sottotraccia e il presidio di domani, in qualche modo, lo confermerà. Peccato che qualcuno ci stia speculando, intuendo le grandi potenzialità mediatica dell’affaire Pisano. Perchè, ad esempio, c’è una componente politica che ha deciso di cavalcare la protesta dei residenti di Fratte per mettere a nudo le eventuali responsabilità dell’amministrazione comunale del capoluogo, calpestando – al tempo stesso – un altro diritto costituzionalmente sancito, il diritto al lavoro degli operai della Pisano. Così come è guerra tra i sindacati. Da una parte la CGIL che, pur rispettando le proteste e le posizioni dei manifestanti, si batte per la difesa del posto di lavoro, dall’altra la CISL, poco rappresentata in azienda, che ha deciso di sostenere e incoraggiare il moto dei “contro”. Una brutta storia sda qualsiasi angolazione la si voglia inquadrare perchè è materialmente impossibile stabilire quale diritto far prevalere, il diritto alla salute gridato dagli abitanti di fratte o il diritto al lavoro reclamato a viva voce dagli operai. Visto che la politica prova soltanto a ricavare un vantaggio elettorale da questa storia e che i sindacati fanno fatica catalizzare le proprie risorse su un obiettivo, anche loro, come sono, divisi e a caccia di consensi, tocca più che mai alle istituzioni prendere in mano la situazione e gestirla in maniera risoluta. Il tempo sta inesorabilmente scadendo, la tensione sta salendo ed occorre agire, in fretta, per trovare la soluzione che non calpesti né gli uni, né gli altri, né il diritto alla salute, né il diritto al lavoro.
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