Il Comitato e l’Associazione “Salute e Vita” e le famiglie di Salerno e della Valle dell’Irno esprimono nuovamente profonda rabbia e delusione per l’assenza d’iniziative concrete messe in campo dal Presidente della Regione Campania a più di una settimana dalle dichiarazioni rilasciate in merito alle ripercussioni dell’attività della Fonderia Pisano sulla salute pubblica. Non è moralmente e politicamente corretto parlare di “sensazioni” quando esiste una relazione scientifica che chiarisce in maniera oggettiva e inoppugnabile che la Pisano rappresenta un pericolo per la salute pubblica. Dimostri De Luca che non si tratta di annunci propagandistici da campagna elettorale, faccia luce su quanto emerso dallo studio SPES, e dia seguito alle sue parole chiudendo finalmente la fonderia. Le parole di De Luca sono state pesanti, e hanno gettato la popolazione nella paura, tuttavia non hanno fatto altro che confermare quello che i cittadini sanno da lungo tempo e che i risultati preliminari dello studio SPES avevano già messo in evidenza. Mentre De Luca fa campagna elettorale, la popolazione di Salerno e della Valle dell’Irno continua a vivere l’incubo del mostro di Fratte, ad ammalarsi e a morire. La Regione Campania invece oscilla in maniera preoccupante tra il rinnovo dell’AIA per ben 12 anni e il “sospetto” di non poter far riaprire la fonderia, che ricordiamo, ha ripreso le attività dal 4 Maggio avvelenando di nuovo l’aria con emissioni nauseabonde, come dimostrano le numerose segnalazioni alle forze dell’ordine.
Ricordiamo che la prima relazione dello studio SPES aveva già messo infatti in evidenza la presenza di dieci metalli potenzialmente tossici in una frazione rilevante del campione umano analizzato, nonché nel suolo circostante la Fonderia e nel fiume Irno, dato che di fatto crea una correlazione tra la salute dei residenti della zona e l’attività scellerata dell’impianto e che dimostra che le tre matrici (aria, suolo e acqua) sono tutte interessate dalla scellerata condotta della proprietà Pisano che per anni ha operato in totale spregio delle norme ambientali. Ora sappiamo che lo studio è terminato e abbiamo ragione di credere che i risultati finali siano nelle mani del Governatore, come le sue dichiarazioni sembrano indicare. Pertanto pretendiamo che tali risultati vengano resi pubblici, così come peraltro abbiamo già fatto formalmente con una richiesta di accesso agli atti presentata il 29 Aprile sia alla Regione che all’Istituto Zooprofilattico. Si tratta di uno studio scientifico rigoroso finanziato con i soldi dei cittadini che hanno il diritto di essere messi a conoscenza del disastro ambientale e sanitario procurato dalla fonderia. Pretendiamo inoltre di conoscere gli estremi (data e protocollo) con cui tale studio sia stato inviato alla Regione Campania in modo da poter ricostruire in maniera inequivocabile in quale contesto sia stata inspiegabilmente e frettolosamente rilasciata l’AIA con validità di 12 anni. Pretendiamo che venga emesso un provvedimento di chiusura dello stabilimento di Fratte, appellandoci all’Art. 32 della Costituzione, ricordando che il Presidente stesso, durante l’emergenza coronavirus, ha giustamente dimostrato come la salvaguardia della salute debba prevalere sull’interesse economico e non ha esitato a sospendere diritti costituzionali in nome della protezione della salute dei cittadini.
Facciamo presente che la politica uscirà comunque sconfitta da tale vicenda, perché per decenni non ha saputo tutelare i cittadini e l’ambiente nonostante le inchieste, i sequestri, le chiusure, i processi, le condanne e tutti i dati scientifici raccolti a spese dei contribuenti, laddove lo scempio perpetuato dalla Pisano emergeva chiaro in ogni ambito. Si tratta proprio di quei decenni in cui De Luca ha calcato da leader indiscusso la scena della politica salernitana prima e regionale poi, e che invece agli occhi attenti di chi non si lascia incantare da luci e arringhe, sono stati decenni di complicità e rimpalli su questa vicenda. Non di meno lascia profondamente delusi l’atteggiamento omertoso del Sindaco di Salerno, primo garante della salute dei suoi concittadini, che non ha speso alcuna parola sulla vicenda, né tantomeno si è fatto parte attiva nel pretendere un riscontro dalla Regione Campania o dall’Istituto Zooprofilattico, confermando il comportamento manchevole tenuto sul caso Pisano durante tutto il suo mandato.
Concludendo, attendiamo un riscontro dalla Regione Campania o dall’Istituto Zooprofilattico entro il 29 Maggio come previsto dalla legge. Qualora dovesse emergere che i dati dello studio SPES fossero noti già da lungo tempo ricorreremo in tribunale e denunceremo il Presidente e gli Enti che non li rendono pubblici. Comunichiamo inoltre che domenica 31 Maggio una delegazione dell’Associazione si riunirà in presidio presso la piazza di Fratte, nel pieno rispetto delle disposizioni in merito alla prevenzione della diffusione del Covid-19, alla presenza del TG3 Regionale per discutere anche di questa ennesima triste vicenda.