L’associazione presidio permanente non molla e continua la sua battaglia contro le fonderie Pisano.È stata appena depositata la richiesta alla regione Campania di annullamento in autotutela del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel luglio 2012. Molteplici sono i motivi per l’annullamento , alcuni erano già elencati nella richiesta di sequestro emessa dai procuratori il 24 giugno 2016 , altri invece erano stati indicati negli esposti presentati alla procura della Repubblica dal presidio permanente il giorno 6 luglio 2016. Assenza del parere esplicito da parte dell’ArPac, assenza di autorizzazione comunale ai fini dell’attività produttive, parere non conforme emesso dal sindaco del comune di Salerno ed errata applicazione della testo unico ambientale sono alcuni dei motivi a base della richiesta. “Ora la Regione ha a disposizione 30 giorni per risponderci ” dichiarano dal presidio. “Siamo certi che l’ente accoglierà la nostra richiesta ed annullerà in maniera definitiva il provvedimento di autorizzazione in continuità con quanto sostenuto dalla procura.Non può essere altrimenti. Questi giorni ,in cui le fonderie sono state provvisoriamente riaperte , ci hanno fatto rivivere e ci stanno facendo rivivere gli incubi e le sofferenze del passato . Siamo consapevoli che questo periodo e’ soltanto provvisorio , ma i disagi sono tanti considerando anche il fatto che le Fonderie Pisano in maniera provocatoria e strumentale hanno messo a disposizione un numero per le segnalazioni delle emissioni emesse dalla fabbrica ignorando il fatto che le segnalazioni stesse vanno effettuate per legge soltanto alle autorità competenti quali i vigili urbani e il nucleo operativo ecologico dei carabinieri.
Questa nostra richiesta di annullamento dell’A.IA. dimostra il fatto che il presidio permanente non ha intenzione di fermarsi per portare avanti e vincere questa battaglia di legalità a tutela dei residenti della valle dell’Irno e di tutto il comune di Salerno.