FONDERIE PISANO, SI RIPARTE DOPO LA SENTENZA PER INDIVIDUARE UN’ALTRA AREA –

La recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il progetto delle Fonderie Pisano di trasferire l’impianto nell’area industriale di Buccino, solleva interrogativi importanti sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Gigi Vicinanza, componente nazionale della segreteria della Cisal Metalmeccanici, interviene sulla vicenda esprimendo rispetto per la decisione dei giudici, ma manifestando allo stesso tempo perplessità per le implicazioni che questa avrà sul tessuto occupazionale e industriale della provincia di Salerno.

“Non si può ignorare che un’azienda, pur con le sue responsabilità passate, stia tentando di rinnovarsi e contribuire all’economia del territorio. Invece, sembra di assistere a una sistematica opposizione, anche da parte di chi in passato si è avvicinato all’azienda per scopi politici,” sottolinea Vicinanza, che definisce la situazione delle Fonderie Pisano “un caso emblematico della difficoltà di fare impresa nel Mezzogiorno”. Per il sindacalista, è evidente che la tutela della salute pubblica e dell’ambiente debba essere una priorità, ma ritiene che il rischio di un nuovo capitolo di disoccupazione non possa essere ignorato.
Vicinanza ha rivolto un appello alla Regione Campania affinché intervenga con decisione per favorire una soluzione equilibrata che contemperi le esigenze di salute pubblica con la necessità di salvaguardare l’occupazione.

La sentenza del Consiglio di Stato che mette la parola fine alla possibilità di attivare uno stabilimento industriale nell’area di Buccino dà un orientamento dal punto di vista amministrativo,  ma non rappresenta nessuna bocciatura della fabbrica sotto il profilo ambientale. E’ il commento del Presidente della Commissione Ambiente e Cultura del Comune di Salerno Arturo Iannelli che annuncia nei prossimi giorni un nuovo incontro con l’Asi per proseguire il lavoro già avviato per la delocalizzazione delle Fonderie Pisano  Si riparte dunque per  individuare un’altra area industriale.

Autore dell'articolo: Barbara Albero