FONDERIE PISANO, IL TRIBUNALE DEL RIESAME DISSEQUESTRA L’IMPIANTO

Il tribunale del Riesame di Salerno ha stabilito il dissequestro delle Fonderie Pisano, stabilimento del quartiere Fratte di Salerno. I carabinieri del Noe di Salerno su disposizione della Procura sequestrarono l’impianto a giugno scorso. I reati contestati ai titolari dello stabilimento di via Pisano, al centro da tempo di polemiche sull’inquinamento ambientale prodotto, furono scarico di acque reflue inquinanti, gestione illecita di rifiuti speciali anche pericolosi, emissioni nocive in atmosfera, danneggiamento di beni pubblici, gettito di cose idonee a molestare le persone, ma anche violazione della normativa antincendio e della sicurezza dei luoghi di lavoro, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici. Dalla proprietà dei Pisano, per il momento, ancora nessun commento, in quanto si attende di valutare nel dettaglio il dispositivo. Soddisfazione, intanto, dalle rappresentanze sindacali. “Non abbiamo mai commentato le decisioni della magistratura, quando ci penalizzavano – spiega Anselmo Botte, Cgil Salerno – e non lo faremo neanche oggi, ora che questa decisione rappresenta uno spiraglio di speranza per le maestranze. Non perdiamo però di vista il nostro obiettivo che riguarda la delocalizzazione che va approntata in tempi rapidi”. È, invece, amareggiato il Comitato Salute e Vita, presieduto da Lorenzo Forte che da anni si batte contro lo stabilimento per l’impatto ambientale che questo ha generato sull’intera area. “Aspettiamo di leggere il dispositivo – commenta Forte – ma siamo convinti che questa decisione per la popolazione sia una notizia funesta. C’è da parte nostra tanta amarezza; rappresenta una condanna a morte per i cittadini. Oggi, oltre al traffico e alle code interminabili del centro commerciale Le Cotoniere da poco inaugurato, i residenti devono tornare a combattere anche contro i disagi delle fonderie. La nostra battaglia non si ferma. Convocheremo a breve un’assemblea pubblica per delineare le iniziative da intraprendere ma intanto aspettiamo risposte certe e concrete dalla politica che deve fare qualcosa”.

Autore dell'articolo: Redazione