FONDERIE PISANO, UN DESTINO APPESO AGLI ULTIMATUM –

Suona come un ultimo e definivo ultimatum ai vertici delle fonderie Pisano di Salerno, la diffida inoltrata dalla Regione Campania. Entro due mesi, l’azienda di Fratte, dove l’ultima visita dell’agenza ispettiva ha comunque riscontrato difformità, dovrà provvedere a realizzare misure idonee per rispondere alle prescrizioni dell’Arpac, l’agenzia regionale per il controllo mabietnale. Il rapporto finale parla di criticità in ordine all’esistenza di

pericolo per l’ambiente e la salute come la presenza di vapori e polveri. La diffida ha suscitato l’indignazione dei rappresentati del Comitato Salute e Vita perchè confermando le preoccupazioni che sono note da anni, non ha fatto altro che ribadire che si continua a registrare uno scarica barile tra istituzioni senza arrivare al punto essenziale. Fermare la fabbrica. Che in verità potrebbe chiudere anche prima per una serie  di altre condizioni. Resta in piedi, infatti, il rischio legato al percorso per il rilascio della Valutazione d’impatto ambientale e dell’aria, che lo ricordiamo, ha avuto già un no. Se la regione dovesse confermare questa decisione, i due mesi di tempo non avrebbero più senso. 

Autore dell'articolo: Marcello Festa