FUOCHI SAN MATTEO: IL COMUNE NON DA’ L’AUTORIZZAZIONE –

Irremovibile nella sua scelta, il comune di Salerno non darà la sua autorizzazione ai fuochi in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono Matteo. I vertici di Palazzo di Città lo hanno, una volta di più, ribadito questa mattina, chiarendo il concetto ai promotori dell’iniziativa, i commercianti e i residenti del Centro Storico di Salerno che, autotassandosi, hanno deciso di onorare il Santo così come da tradizione. La questione ora è meramente formale: bisogna capire se l’autorizzazione del Comune è vincolante per lo spettacolo pirotecnico oppure se i fuochi possono essere comunque esplosi anche in assenza del via libera di Palazzo Guerra. Nel primo caso, ovvero fosse vincolante il via libera, si profilerebbe un vero e proprio braccio di ferro tra il comune e il comitato che spinge affinchè ci siano comunque i fuochi, viceversa, non fosse vincolante l’ok del comune, il problema si risolverebbe a monte: lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte avrà luogo con il comune spettatore neutro. Su questa questione, come è fin troppo facile immaginare, si rischia un vero e proprio incidente diplomatico con la Curia terza interessata visto che, in una nota, il Vescovo Moretti ha già chiarito la posizione della chiesa, lasciando completamente nelle mani del comune di Salerno la patata bollente. Per dirla in breve: la curia non contesta i fuochi, non li disapprova, né li sconsiglia lasciando all’amministrazione cittadina il compito di decidere le iniziative per tutto ciò che non riguarda, strettamente, il programma religioso. Ovvio che i più distratti, in queste ore, si stanno chiedendo il perchè di tutte queste frizioni, di questo gioco di veti incrociati. La ragione, per quanto si faccia fatica a raccontarla e ancor di più a recepirla, sta nello strappo originario tra la curia e l’amministrazione comunale di Salerno all’epoca dei fatti guidata dall’attuale governatore della Campania Vincenzo De Luca. Quando Moretti, in maniera anche autoritaria, decise di vietare l’ingresso della statua del santo patrono all’interno di Palazzo di Città, ponendo fine ad una consuetudine che andava avanti da anni, la reazione dei vertici di Palazzo di Città fu immediata, mettendo al bando i fuochi. Il braccio di ferro, così, va avanti da due anni: Moretti continua a vietare l’ingresso e l’amministrazione comunale depenna dalla sua agenda lo spettacolo pirotecnico. Ora, stufi di questa Guerra Fredda, i commercianti e i residenti del Centro Storico, riunitisi in comitato, hanno deciso di fare in proprio, autotassandosi ed acquistando i fuochi da far esplodere, iniziativa privata che rischia di andare a sbattere contro il muro della burocrazia.

Autore dell'articolo: Marcello Festa