Nel calcio i giri sono infiniti e non cessano neanche quando un calciatore smette di giocare per diventare allenatore. Il caso di Gennaro Gattuso è uno di questi. Con un passato alla Salernitana, colui che è stato uno dei centrocampisti difensivi più incisivi del calcio italiano, laureandosi anche campione del mondo nel 2006 con la nazionale azzurra, è tornato in Campania ben vent’anni dopo la sua esperienza in granata. Già membro della Salernitana nella stagione 1998-99, quando la squadra del secondo capoluogo campano visse la sua unica annata in Serie A, il calabrese approda adesso al Napoli in qualità di allenatore. Idolo dell’Arechi durante il periodo salernitano per la sua abnegazione e la sua grinta, quello che poi sarebbe stato un mediano di grande successo soprattutto per le sue vittorie con il Milan, è adesso un tecnico giovane in cerca di un’occasione importante per partire definitivamente e scrollarsi di dosso i dubbi delle sue precedenti esperienze sulle panchine di Palermo e Milan, squadra dalla quale è stato allontanato alla fine della stagione scorsa. Dopo l’ufficialità dell’esonero di Carlo Ancelotti, suo tecnico e mentore negli anni dei grandi successi al Milan negli anni 2000, Ringhio è stato dunque chiamato per sostituirlo al Napoli, una squadra che seppur si sia qualificata agli ottavi di Champions League si trova in una difficile situazione in campionato. Le quote sulla Serie A di bet365 infatti, vedono il Napoli molto lontano dai posti prestigiosi come quelli della lotta per lo Scudetto o per i piazzamenti in Champions League. La scelta della dirigenza della società partenopea di puntare su Gattuso è principalmente di petto: per il Napoli, bisognoso di ripartire in campionato e di puntare al quarto posto che significa l’accesso alla prossima Champions, serve un allenatore capace di motivare i suoi calciatori come nessun altro. E in questo l’ex mediano è sicuramente un maestro, visto il suo carattere grintoso e mai arrendevole. Le sue esperienze da tecnico, fino ad ora, non sono state particolarmente vincenti, eppure Gattuso si è fatto valere e rispettare dai giocatori delle sue squadre, soprattutto al Milan, nel quale, nonostante l’esonero, aveva instaurato un ottimo rapporto con i suoi calciatori. L’idea del patron azzurro Aurelio De Laurentiis, che lo ha contattato senza titubare, è dunque quella di puntare su Ringhio come grande motivatore, come se il suo Napoli fosse un esercito pronto ad andare in guerra.
Di certo il compito non è facile, anche perché l’ambiente nel club azzurro continua ad essere piuttosto infuocato a seguito dell’ammutinamento dei calciatori che si sono rifiutati di andare in ritiro e in considerazione del rapporto aspro di alcuni senatori con la dirigenza. Gattuso, che arriva in veste di “pompiere” ma anche di “traghettatore”, punterà sia sulla tattica che sulla sua verve. Il suo ruolo da condottiero dal punto di vista mentale e psicologico potrebbe essere fondamentale nel trasformare la stagione del Napoli, squadra che deve rilanciarsi in un momento di transizione. Da Salerno a Napoli, vent’anni dopo, Gattuso proverà anche lui a rilanciarsi.