Storie diverse, ma intrecciate. Strade che tendono a dividersi. Inevitabilmente e inesorabilmente. Massimo Coda e Alfredo Donnarumma. Croce e delizia degli ultimi due campionati di B. Per tutti erano i gemelli del gol: lo scorso anno 30 reti in due. Quest’anno Coda ha fatto il suo dovere, Donnarumma molto meno. Entrambi hanno la valigia dietro l’angolo. E’ fuori discussione che quest’anno qualcosa non ha funzionato nel verso giusto. Spesso sono stati tenuti lontano l’uno dall’altro dai vari allenatori che si avvicendati sulla panchina della Salernitana. E’ stato così dal primo all’ultimo giorno, da quel derby vinto nettamente con l’Avellino quando Torrente schierò Donnarumma esterno di sinistra nel tridente offensivo. Tutto è nato da li. Fino alla trasferta di Perugia quando l’ex Teramo è rimasto per l’ennesima volta in panchina, salvo poi entrare a gara in corso. In mezzo tante cose belle e meno belle. Belle perché soprattutto con Menichini, invece, l’Arechi li ha visti costantemente giocare insieme. Entrambi in quegli ultimi venti metri di campo pronti a spalleggiarsi, di fatto capaci di trascinare la Salernitana alla salvezza a suon di gol. Gli stessi che sembravano già pronti per essere addirittura doppiati in quella che è stata invece la stagione delle complicazioni. Altro che gemelli del gol, sono sembrati più i gemelli diversi. Tutta colpa del calciomercato e di un inizio di stagione ad handicap. Con l’arrivo di Bollini ed il ritorno al tridente, poi, i piani si sono complicati ulteriormente. Mentre Coda, però, è riuscito a ripetersi facendo per certi aspetti anche meglio rispetto al recente passato; Donnarumma ha pagato gli impieghi a singhiozzo, le sirene di mercato e le posizioni in campo. I 31 gol in 80 partite di campionato di Coda sono uno score di tutto rispetto (15 il primo anno e 16 il secondo) a cui vanno aggiunti i due sigilli nel play out con il Lanciano. Per Donnarumma, invece, 18 centri in 67 gare: 12 lo scorso campionato – a cui va aggiunto il gol che sbloccò il risultato a Lanciano – e 6 in questa stagione. Numeri diversi, numeri che passo dopo passo li hanno divisi sempre di più. Soltanto 36 le partite giocate insieme dal primo minuto sulle 84 totalizzate negli ultimi due tornei, non certo una percentuale altissima per due attaccanti che hanno sempre dimostrato di esaltarsi insieme. A Menichini il “premio” per averli utilizzati maggiormente insieme: 12 le occasioni in cui nella passata stagione li ha proposti in tandem sin dal fischio d’inizio. 11 sono state, invece, le volte con Sannino, 8 con Bollini, mentre si fermano a 5 le circostanze nelle quali Torrente li ha utilizzati nello stesso momento. Ma questa è storia vecchia. Il futuro per i due prevede una separazione, certamente non a tinte granata. Donnarumma ha già fatto capire a chiare lettere di essere ai titoli di coda. Massimo Coda, invece, è ancora indeciso se accettare le avance della massima serie, Lazio e Genoa in pole, oppure fare un’altra scommessa con la Salernitana con vista promozione.
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